Io muovo le gambe

A CHE SERVE VOLARE


“…Non voglio diri al mondo che amo la ragazza de un amigo mio…” Io non ho mai amato la ragazza de un amigo mio. Ma posso immaginare tutto il tuo travaglio interiore, Roberto. Ma tu ti cacciavi sempre in brutte storie, come quella volta che ti sei lanciato, per una donna, in una corsa folle in automobile. “…Ma a che serve volare, sempre volare, quando l’amore non aspetta più te… VRUUUUUMMMMM…" Pure l’effetto speciale! Avevi la macchina smarmittata. Chissà che fine hai fatto, Roberto! Magari hai accelerato a morte e sei riuscito a raggiungere in tempo l’amore, che ti ha anche aspettato. Magari ti sei sposato, con la ragazza dell’amigo tuo. Oppure è andato tutto all’aria. Non sei arrivato in tempo manco per il cazzo. Anche la ragazza dell’amigo tuo si è defilata, dopo averti illuso. Mi ricordo di te, Roberto. Eri Roberto Carlos, il cantante brasliano che impazzava quando ero ancora un bambino. Io, oggi, camminavo con le mani in tasca, immerso nei miei pensieri. Poi, all’improvviso, una musica, che usciva da una casa. La tua musica. Mi sono fermato un attimo, è mi è stato fatale. Sono tornato improvvisamente indietro, in un tempo ormai lontano. “…Ma a che serve volare, sempre volare…” VRUUUUUMMMMM… Ma il tempo, poi, accelera di nuovo. Si riprende il cammino. Gli occhi tornano a vagare. E’ sempre laggiù all’orizzonte il futuro. "Ed io tra di voi, se non parlo mai..." Ti hanno messo in mezzo caro Aznavour, lo so. E’ sempre la solita, brutta storia. Ma non cominciare anche tu.