Io muovo le gambe

Perché non sei uscita?


Mi è arrivata una email, da una sconosciuta. "Ieri era domenica. Ero sola. Anche un po' triste. Ti ho letto fino alle nove di sera. Mi hai fatto compagnia..." Perché non sei uscita? Perché non hai chiamato un'amica e sei uscita, invece di rincorrere le mie malinconie? La più bella poesia la scrive sempre il sole, che disegna strane figure con le ombre. Oppure la luna, che stende sulla terra un morbido tappeto di luce. Mi ha fatto piacere la tua missiva elettronica, non lo nego, non voglio essere un ipocrita. Ma ti ripeto, perché non sei uscita? C'era una bella luna, ieri notte, e strade illuminate, per andare chissà dove. Ma andare. Neanche pioveva. Faceva freddo, ma, per questo, hanno inventato i cappotti. Io sono soltanto un illustre sconosciuto, che si diletta con le parole. E potrei anche non esistere. Le mie mani sono da te lontanissime, quelle mani che fanno da ponte tra il mio cuore e la tastiera. La prossima volta, esci e vai incontro ad una mano amica. Comunque, grazie. E lo sai che ti dico? In realtà, a me non piace affatto scrivere. E odio farmi precedere dalle mie parole.