La serata era iniziata bene. Partiti presto verso, finalmente, una discoteca seria: "Il luna rossa." Si decide di viaggiare con la macchina del tempo ( la macchina del Delmo...) la Stilo JTD base (basone one one one...) che però va come un fulmine blu a ciel sereno. I membri del viaggio sono quattro. Il DELMO che, oltre a condurre la macchina, svolge anche la funzione di capo per le decisioni importanti e anche per quelle meno importanti. SAVIO, il copilota che non conosce la strada, che svolge la funzione d’intercettamento figa perpetuo. BERTU che, oltre a svolgere il delicato compito di guardia del corpo del gruppo (tanto c'è Berto...), agisce come accalappiatipe insistente (scusa, ma tu sei la Paola....). E QUARO che svolge la funzione di bussola rotta e di consigliere acculturato per problemi che non stanno né in cielo né in terra (soprattutto in terra... guardate marte...). I nostri eroi partono da Stradella e imboccano una serie di strade alquanto nascoste e sconosciute fino a perdersi. Le imprecazioni del Delmo, in questo frangente, non possono essere riportate per chiari motivi di buonton e di buona educazione (porca di quella troia....) Per un tempo che sembrò infinito vagarono per le strade e le superstrade dell'Italia settentrionale senza trovare la via. Ma la parola "disperazione" non rientra nel vocabolario del Delmo che trova una soluzione inaspettata. Più in la, appare come un miraggio un locale che sembra fare al caso nostro. Il Delmo decide di chiedere informazioni lì e siccome Quaro non è d'accordo, siamo sicuri che sia la cosa giusta da fare. Il locale si avvicina sempre di più e riusciamo ad intravedere una scritta: IL GATTOPARDO. Ora... i nostri eroi non sono degli indovini... si potrebbe capire subito che razza di locale sia dal nome... il gattopardo... sicuramente non sarà una gelateria... Fatto sta che Savio e Bertu vanno in avan scoperta all'interno del locale. Il Delmo e Quaro li osservano dalla macchina del tempo con la loro tipica espressione da cigni. Chissà cosa stava pensando il Delmo in quel momento... forse ai trattori, forse allo stracchino, forse che Bertu e Savio sono dei mongoloidi... chi lo sà se non lui. Bertu varca la solia del Gattopardo con alle calcagna un Savio alquanto agitato e, con grande stupore, nota che non era una gelateria (come aveva ipotizzato il Quaro...), bensì una specie di casa chiusa. Berto, quindi, si avvicina all'uomo all'ingresso e gli domanda in tono gentile e servizievole: "Mi scusi, buon uomo, saprebbe indicarci la via per la discoteca Luna Rossa?" Lo sconosciuto si gira lentamente e squadra Bertu da testa ai piedi "Certo... ve la indico io la strada... non preoccuparti giovane Skayualker... sento una grande forza oscura in te..." così dicendo si dirige all'esterno del locale. Come se non bastasse si offre di accompagnarci personalmente (con la sua macchia!!!!!!!) nel luogo desiderato (da lui però...). Intanto il Delmo e Quaro, notando che con i loro compagni si è aggregato un uomo, s'insospettiscono sempre di più e la loro tipica espressione da cigno aumenta esponenzialmente trasformandosi nella tipica espressione da cigno coreano in calore. Quaro si volta velocemente verso il Delmo ed esclama: “Delmo ma chi è quell’energumeno? E cosa ci fa con i nostri amici?” Il Delmo si volta a sua volta verso Quaro e togliendosi la tipica espressione da cigno coreano in calore, gli risponde: “Quaro… ma che cazzo ne so, porca bagassa vacca!” Intanto, inspiegabilmente, Bertu e Savio entrano nella macchina dello sconosciuto, una Mercedes del 1981 grigia tenuta, fra le altre cose, in pessimo stato. La Mercedes parte e il Delmo non può far altro che accendere la sua macchina del tempo (imprecando non poco…) e seguire a ruota quel tipo tanto losco che sembra aver preso in ostaggio Bertu e Savio. Ora, una breve pausa per scusarmi con Frenk e Tiso per la loro assenza in questa storia. Ragazzi, voi non c’eravate e non posso stravolgere i fatti… Nella prossima avventura sarete i protagonisti, tranquilli. Dunque, dov’ero rimasto… A si, il viaggio sulla Mercedes! Bertu è seduto al fianco dell’uomo misterioso e capisce immediatamente che si trova in una situazione di pericolo. Lo sconosciuto, infatti, racconta di come ha fatto ad uscire di prigione dopo aver accoltellato un uomo. Savio, seduto (stranamente….) dietro, assume la stessa espressione da cigno coreano in calore che hanno nella macchina dietro il Delmo e Quaro e si accuccia sempre piu’ in basso cercando di scomparire. All’improvviso la fortuna, che sembrava aver abbandonato per sempre i nostri amici, ritorna in maniera devastante.Bertu comunica all’uomo misterioso, la sua amicizia (chiaramente fittizia…….) con il famigerato carcerato CICCIO, il quale è stato in gatta buia a Voghera per diverso tempo. A quelle parole, lo sconosciuto, cambia totalmente modo di fare e diventa gentile e premuroso con i suoi ospiti. (In sostanza si caga addosso…..). Finalmente la Mercedes svolta a destra ed entra in un parcheggio illuminato dove, al centro di esso, campeggia un enorme mulino rosso. Mulen Rouge…. Un night… tanto per cambiare… I nostri eroi si ritrovano finalmente insieme e il Delmo, quale capo dei Puccio Boys, prende la parola rivolgendosi a Bertu e Savio. “Si du luc.” Non si sa per quale strana ragione, ma i quattro amici decidono di dare un’occhiata all’interno del Mulino Rosso. (Quaro è ancora convinto che fosse un mulino vero. È ancora convinto che il Delmo abbia acquistato della farina….) All’interno le tipe sembrano ok però notano che ci sono un po’ troppi butta-fuori enormi e di colore. Forse sarebbe stato meglio scappare a gambe levate, ma i nostri eroi hanno coraggio (o si chiama stupidità…) e decidono di rimanere. La Madama avanza verso i poveri fricchettoni e con sorriso spavaldo, domanda se qualcuno vuole bere. Bertu prende la parola al posto del Delmo. “Mi scusi, buona donna, noi siamo pieni di soldi, vogliamo solo scopare con queste belle signorine, è possibile vero?” La Madama guarda inorridita Bertu, poi si volta e ancora piu’ inorridita, guarda Quaro (lo guarda ancora piu’ inorridita perché Quaro si stava mettendo le dita nel naso….) e risponde: “Nooo!!! Non si può qui, depravati!!!” Al che il Delmo prende il comando e conduce fuori, di corsa, gli altri tre. ( Veramente il Delmo scappa e gli altri tre lo seguivano……). I butta-fuori di colore cercano di intercettare i nostri eroi ma ormai è troppo tardi…. Sono liberi. Ormai saliti in macchina, una sgommata li catapulta in strada verso il sogno che si chiama Luna Rossa. Quello che segue non è tanto degno di nota come questa prima parte, tuttavia vi dico qualcosa lo stesso. Il Delmo ha guidato la macchina del tempo come Valentino Rossi guida la sua moto. Bertu ha rischiato di andare a botte, però è riuscito anche ad andare con una tipa carina. Savio si è spacciato per un ballerino provetto che non aveva voglia di ballare in discoteca perché balla tutti i giorni, pur di andare con una tipa (a parer mio mooooolto carina). Quaro cercava un suo amico di Alba e (come sempre…) si è perso. La serata si conclude così, con un viaggio di ritorno che per poco non andavano davvero indietro nel tempo e le risate dei quattro amici che, da quella volta, non sono più andati insieme al Luna Rossa.La morale? Se non sapete la strada, state a casa che è meglio.... |