NONNA RACHELE

LE MIE ORIGINI


Oggi  avevo in mente di scrivere qualcosa di leggero e divertente .Sapevo benissimo  di cosa parlare ,anche se non sapevo come cominciare, poi mia figlia spara: “Mamma, perché non parli delle tue origini ?”Immediatamente mi viene un attacco di panico e vedo la pagina bianca che mi si avvicina minacciosa.Decido : “Oggi vado a viole !” (che è solo un modo per dire che non ci sono ancora ).Ma cosa non si farebbe per i figli ? Non so cosa ne uscirà, ma proviamo ….così non mi dirà che sono un BASTIAN CONTRARIO .Qui comincia l’interessantissima storia  di una signora di 83 anni (PUA’H)
Ho avuto una gestazione di 10 anni , sì sono nata dopo 10 anni di matrimonio, lungamente desiderata da mia madre . Da mio padre NO. Evidentemente non ci teneva a riprodursi; lui, anche se non lo faceva pesare a nessuno , si teneva dentro un grande dolore che lo ha accompagnato fino all’ultimo giorno.In passato aveva avuto dei torti che si erano trasformati in tragedia. Però lui si colpevolizzava in eccesso.Intanto si preparava ad accogliermi senza eccessivo gaudio anche per le condizioni di salute della mia mamma . Quando però entrò nella camera dell’ospedale e vide  questo esserino ebbe il classico colpo di fulmine . Dire esserino è un eufemismo , visto che nonostante fossi nata di otto mesi pesavo quattro chili e ottocento. Indifferente al fatto di aver fatto quasi morire mia madre ,io godevo di ottima salute e ignara di cosa può assegnarti la vita pareva mi trovassi molto bene nel mondo.Ora però per descrivervi il commovente incontro con mio padre lascio a lui la parola e vado a rubacchiare nel libro dei ricordi che mi ha lasciato , scritto appositamente per me . Era un uomo speciale , parlerò di lui ancora in futuro.A te papà o “Pippo” come ti chiamavo affettuosamente . 
Tua madre mi sorrise dal suo letto , pallida e stremata . Sull’altro letto a fianco vidi subito un fantolino , una bambola fasciata ad occhi aperti. Venni verso di te ,sospinto parmi da un senso di commiserazione per una creaturina così piccola, per questa mia figlia millimetrica, così bisognosa di tutto , di tutti,la quale mi figuravo dovesse soffrirne  ed averne coscienza . Avrei voluto far qualcosa di utile , intercedere presso altri, affinchè ti fosse facile percorrere la via della vita , ora che vi eri entrata  e ti disponevi a tentare la grande e pericolosa avventura.Mi chinai su di te e fu quello il primo bacio.E continuai a guardarti ascoltandomi.     Che cosa avveniva in me ?? Alla pietà subentrava ora un moto nuovo. Era come , in vista dell’alba che si sbianca , era il crepuscolo di un giorno che non assomiglia a nessun altro.Viandante sperduto nella notte che trova alfine la luce del mattino per orientarsi.Dilagava in me una dolcezza immensa . Dai vecchi moti del cuore , da torbidi impulsi, dagli ironici sconforti, dagli entusiasmi svaniti, da tutte le stanchezze dell’errore , sorgeva l’alba del nuovo amore , dell’amore istintivo.Eri Rachele, una Rachele che l’altra mi aveva mandato , perché imparassi ad amare e non tradire.Ho passato la sera con te , mi tenevi stretto un dito e dormivi serenamente . Così soave era il tuo sonno , quasi lo alimentasse una felice certezza: quella del mio amore .Cullavo questa Illusione , quasi fosse ragionevole pensare che già ti rendevi conto della mia tenerezza.