NONNA RACHELE

UNA GIORNATA DI UNA OTTANTATRENNE SUONATA


Mi alzo alle 6. Prima cosa un caffè e una sottilissima fetta di panettone che mi ricorda mio padre. Nessuna macchina cammina senza. Dopo, si comincia.Mi pare di essere caduta nel cestello della lavatrice in centrifuga.Accendo il computer, ma siccome la mia fretta congenita non sopporta le effusioni della clessidra con la freccetta, intanto vado a fare il letto. Ho calcolato giusto.Quanto torno la bestia nera ha finito di dire le sue preghiere mattutine e speriamo si sia alzata col piede destro.Sembra disposta a farsi USACCHIARE da me. Il mio indice destro parte con la velocità di una lumaca stanca, dopo un po' di rodaggio acquista la velocità di una supersonica tartaruga. Quando arriva mia figlia, mossa dalla compassione, prende il mio posto. Io detto e lei scrive usando venti dita.Il mio povero dito meriterebbe di riposare su un cuscino di velluto, ma io intanto devo sciacquare e asciugare ciò che giace sul lavandino.Quando Marina va via, metto ordine in casa e spolvero, perchè non vorrei essere invada da orde di topi che l'hanno scambiata per un solaio.I vetri? Non c'è bisogno, si vede ancora fuori. Ora occorre concentrazione per la nota della spesa e per il pranzo. Mi piacerebbero gli gnocchi, ma per la legge di gravità, case sempre molta farina in terra e dopo devo lavare il pavimento.Meglio gli spaghetti al pomodoro, però mi piace bollirlo con un battuto di cipolla. Va bene, adesso vado a fare la spesa, poi lo preparo.Quando torno, sono stanca, gli spaghetti si trasformano in riso al burro. Mangio, poi mi sdraio sul divano a guardare la TV. Si fa per dire, perchè da un po' di tempo, vedo solo l'inizio e la fine. Come mai? Mi viene un sospetto, non ci avrò mica schiacciato un pisolino? Non c'è tempo per indagare, c'è da lavare, stirare, attaccare i bottoni che sono saltati con i vostri complimenti. Grazie, per questo affetto dal quale sono sommersa. Ora un po' di relax con le parole crociate e poi devo preparare la cena mentre mi gusto il mio caro Gerry Scotti.Guardo poi la TV fino alla fine di STRISCIA LA NOTIZIA, programma che mi è molto congeniale. Dopo di che vado a letto.Tutti si meravigliano. Così presto? Non so cosa dirvi, mi prende un attacco di narcolessia. Io attribuisco questo al fatto che forse in un'altra vita ero una gallina: devo alzarmi all'alba e andare a letto al tramonto.Scherzo non credo nella metempsicosi. Certe cose, si ereditano per via genetica.Come un lontano avo ci trasmette gli occhi azzurri o i capelli rossi, ci vengono trasmesse cognizioni e ricordi. Questo spiegherebbe il DEJA VU di cui tanto si parla.Arrivederci miei cari.Nonna Rachele