NONNA RACHELE

MALEGRESA'


Non conosco l 'etimologia di questa parola dialettale. Grosso modo vuol dire  ACCIDENTI. (  I dialetti sono le lingue piu' espressive ) Io ho sempre voluto molto bene alle mie tate, ma la Luisa era ed è ancora quella che ho amato di  piu', suscitando così  la gelosia congenita di mia madre. Anche la tata mi voleva bene perché era molto buona con me che ero pestifera. Quando in casa si sentiva echeggiare i suoi MALEGRESA', voleva dire che aveva scoperto una delle mie malefatte e stava affrettandosi a rimediare, prima che la mamma se ne accorgesse. Un giorno mia mamma era a letto con l 'influenza ed io, amorosa figlia, ero scesa in cucina per scaldarle un po' di latte. Luisa si offrì di farlo lei, presaga che non sarebbe andata a finir bene ma ebbe il mio rifiuto. Commise  però  l'errore di dirmi di non riempire troppo la cuccuma perché non traboccasse. La riempii fino all 'orlo, non per fare un dispetto, ma solo per mostrare ciò che avrei saputo fare. Sarebbe andato tutto bene, se non che, mentre io trasportavo il recipiente dal fornello al tavolo, lei, visto quanto io e il latte eravamo in pericolo  mi disse :" Ponsilo,  ma ponsilo". Cominciai a ridere mentre metà  del liquido, che in un eccesso di amore figliale avevo preparato, fini' sul pavimento. I  MALEGRESA', divennero una litania. Comunque avevo una complice fidata.  Un giorno la mia cara amica Carla  (di lei parlerò in un altro POST, però ce ne vorrebbero dieci  per descrivere l 'affetto per lei ) venne a trovarmi. Era giugno e i suoi avevano preso in affitto una villa  per  l'estate a nove km da me. La sua mamma aveva acconsentito a mandarmela poiché c 'era un pullman che passava da noi; la sua tata l'avrebbe portata alla fermata e consegnata all' autista (avevamo tutte due undici anni) e io e la Luisa l' avremmo aspettata all' arrivo. Non dormii neanche la notte, una giornata intera tutta per noi ! Che bello! Ma ahimè  ORIANA FALLACI ha ragione: il tempo è elastico.
Ricordo che passò  in un baleno. Dopo pranzo chiesi alla mamma se potevo portare la Carla a vedere il fiume; acconsentì,  ma ci fece accompagnare dal la Luisa per sorvegliarci e ci proibì di fare il bagno. Il sentiero era scosceso e noi ci buttammo  giù  a rotta di collo. Quando la tata arrivò' ci eravamo già denudate  (avevamo tenuto solo le  mutandine ) e sguazzavamo felici  nell' acqua che allora era limpida. MALEGRESA'  Luisa rassegnata si mise a sorvegliare che almeno non annegassimo. Cominciò poi a dire: bambine andiamo, è tardi, la Carla perde la corriera e se fosse avvenuto, sarebbe stato grave in quanto non ce n' era  un' altra,  nè un telefono per avvisare. Finalmente ci convinse. Risalimmo la riva e correndo arrivammo a casa dove la mamma era preoccupata perché era veramente tardi  e ci ordinò di correre subito alla fermata. Per fortuna  l'autista ci vide sbracciarci e si fermò. La Luisa fece salire la Carla e gliela raccomandò. Per non bagnare il vestito lo sollevò e si mise a  sedere . Mi  raccontò  poi che all’ arrivo l' autista indignato guardando il sedile bagnato le disse: ”Ma alla tua eta', fai ancora queste cose ?” Carla non tentò di chiarire che era solo acqua perché  sarebbe stata una  spiegazione difficile e poco credibile'.    Quando  Luisa finiva di fare  le faccende giocava con me. Un giorno, giocavammo alle signore, lei veniva in visita da me e dopo aver salutato i miei tredici figli, metà lenci  e meta' di celluloide, cominciava a lodare la mia casa e ciò  che conteneva. Ma che bella casa , signora. A questo punto vide una piuma di struzzo che mamma aveva tolto dal suo cappellino e mi aveva regalato. Come è bella questa piuma d'elefante! Papà che riposava in poltrona ascoltando il nostro chiacchierio, scoppiò  a ridere. Io sapevo che era di struzzo, ma ci rimasi  male che si ridesse di Luisa. In fondo, sempre di animale esotico si trattava! Nonna Rachele