NONNA RACHELE

I MIEI NONNI


Dopo tanti anni li ricordo e li amo ancora. Quelli paterni li ho conosciuti solo attraverso i racconti di mio padre che aveva un modo così vivido di narrare da riportarli in vita per farli conoscere ed amare da me. Mio nonno era un signorotto di campagna che viveva coi proventi delle sue terre e la cui sola occupazione era quella di andare a caccia, chiacchierare con gli amici attizzando il fuoco nel camino e leggere PONSON DU TERAIL facendosi prendere in giro da mio padre che aveva letture più impegnate o filosofiche. La nonna aveva la passione del cucinare e fare le marmellate e le sue ricette erano molto ambite dalle amiche; forse dipende dai geni che mi ha trasmesso se anch’io quando c’era mio marito, cui piacevano molto le crostate, mi divertiva preparare tanti vasetti di tante qualità. A me la frutta piace solo cruda, ma mi dava soddisfazione guardare la dispensa così ben rifornita e gratificare Franco coi miei dolci. Adesso  non ne faccio più; hanno tutti paura d’ ingrassare, me compresa, però mi è rimasta la mania di essere sempre  ben rifornita naturalmente di generi non deteriorabili a breve e mia figlia la chiama la sindrome della guerra. I nonni materni li ricordo bene; la nonna era bellissima, con due splendidi occhi azzurri ma era un po’ dura e autoritaria. Aveva dovuto allevare otto figli e per forza era diventata intransigente, almeno finché l’ultima figlia la rese la sua schiava. Ormai gli altri erano grandi, erano usciti di casa e lei poteva finalmente coccolare una bambina e viziarla. Questa cosa ha sempre fatto soffrire mia madre che ne era gelosa. Quando andavo a trovare la nonna mi cucinava i suoi meravigliosi  ragù, ma non sentivo l’adorazione che aveva il nonno per me. Mamma ci teneva a portarmi a Sassuolo sempre infiocchettata di pizzi e nastri e il nonno mi potava subito in giro e mi presentava orgoglioso ai suoi amici. Per quanto mio padre non mi facesse mancare niente, lui fu il primo a regalarmi una bambola. Io lo ricambiavo con tanto affetto e con tutte le mie chiacchiere. Non so se era vero, ma ho sempre pensato di essere la nipote preferita.       Nonna Rachele