NONNA RACHELE

LA NONNA MATERNA


Oggi leggendo il commento di CINQUEKAPPA, mi sono resa conto di non essere stata buona con la mia nonna materna, che aveva avuto una vita non tanto fortunata. Se ci penso è una storia incredibile! Sembra un romanzo strappa lacrime di quei tempi. I suoi genitori  avevano un bellissimo  albergo ed erano i più ricchi di Sassuolo. Lei ebbe la sfortuna di nascere quando suo fratello e sua sorella erano già grandi e la sua mamma non più giovanissima; quasi ci rimise la vita con una gravidanza e un parto  molto difficili che la lasciarono allo stremo delle forze. Anche la bambina era un povero esserino che non si sapeva  se sarebbe sopravvissuto e su consiglio del medico venne affidata ad una balia che la portò a casa sua in montagna e la crebbe per un anno insieme alla sua bimba. L’aria salubre o il latte della robusta montanara o tutte due, operarono il miracolo. La sua mamma stentava a riprendersi e non andò mai a vederla, riceveva saltuariamente notizie dal marito della balia. Una volta svezzata venne riportata a casa, ma quando la sua mamma vide quella bellissima bambina cominciò a dire che non era sua figlia e che la balia l’ aveva sostituita con la sua. La sua sfortuna era non assomigliare per niente ai fratelli piuttosto bruttini e nemmeno farle notare che la sorella di latte era molto simile alla balia le tolse dalla testa la sua fissazione. Crebbe in cucina allevata dalle tate; non le fecero mancare niente, però né i genitori né i fratelli  le fecero mai una carezza, anzi la ignorarono completamente. Più Cenerentola di così…..A sedici anni si sposò per uscire di casa e liberare i suoi della sua sgradita presenza. Il nonno fu innamorato di lei fino  all’ ultimo giorno della sua vita ma non credo fosse ricambiato allo stesso modo. Comunque dagli agi materiali di cui aveva goduto finì in una casa modesta, a curare i suoceri vecchi e malati e poiché il nonno era molto religioso cominciò la serie delle gravidanze a catena. Ebbe dodici figli di cui ne restarono otto da crescere e non fu certo una fatica da poco anche se il nonno faceva il possibile per aiutarla. Per quanto la nonna alla nascita fosse uno scricciolo, ereditò una salute di ferro e così i suoi figli , che erano sempre ben nutriti, puliti ed educati. Il nonno durante l’ estate la gratificava portandola tutte le sere al bar; sedevano a un tavolino e prendevano un caffè o un sorbetto. Era una cosa inaudita per quei tempi e che facevano solo i ricchi e solo qualche volta. La nonna non ebbe mai amiche, non so se per mancanza di tempo, timidezza o loro non la volevano perché gelose della sua bellezza e invidiose del sorbetto al bar; solo una vicina di casa molto più vecchia di lei e sola a volte l’ aiutava e lei la considerava la mamma che non aveva avuto e ricambiava con affetto quando l’altra era malata. Pare che la madre quando stava per morire abbia avuto un pentimento e volesse vederla forse per chiederle perdono o lasciarle qualcosa, come sarebbe stato giusto, nessuno la chiamò e non ereditò un soldo. Per questa cosa ho sentito a volte i suoi figli brontolare, ma lei mai ! Era una donna molto dignitosa!        Nonna Rachele