NONNA RACHELE

I PARTICOLAREGGIANTI


Ho un’amica che è la persona più buona, affettuosa, generosa e altruista che si possa immaginare, ma ahimè diventa noiosa per  la sua mania del particolare ininfluente. Ora  la  vedo di rado perché a causa dei disturbi di respirazione del marito si è trasferita in Riviera; mi scrive ogni tanto ( dalle quattro alle sei pagine ) ma la lettura è meno micidiale perché la puoi leggere a rate, puoi persino saltarne dei pezzi, puoi aspettare il momento in cui non sei nervosa e seduta in una comoda poltrona puoi pure ridere. Mi sento un verme a parlarne così, però anche il marito a volte sbotta; ricordo di averlo sentito dire con aria annoiata: ma per dire che hai comprato un cappotto, cominci da quando hanno tosato la pecora? Sperando di avere da voi un  pò  di comprensione vi spiego. La incontravo e mi diceva : c’era un bel sole e sono uscita senza lavare i bicchieri, i piatti, i coltelli, le forchette, i cucchiai, il tegame della pasta, il mestolo, il tegamino del ragù……a questo punto io già scalpitavo e cercavo di cambiare discorso: è tanto che non vedi la Maria? No, mi rispondeva, l’altro giorno ero in via Farini (pausa e ripensamento ) no, ero in via Emilia……io ero giù dal marciapiede….( altro ripensamento ) no, era lei giù dal marciapiede. Non avevo più voglia di sentire il resto e cercavo di distrarla mostrandole un abito in vetrina. Ahimè degli ahimè! Le davo l’esca per dirmi che in mattinata aveva tolto dall’armadio il suo vestito ( e qui c’era una interminabile descrizione per farmelo individuare ) cosa di cui non poteva importare di meno e una volta rassicurata che avevo capito (anche se non era vero ) si dilungava a spiegarmi che vi aveva trovato una macchia di cui non si era accorta e li c‘era  una lunga indagine per sapere se l’aveva fatta al tal pranzo o a quell‘altro e io continuavo a non capire l’ importanza dell’origine. C'era da stare attenti a parlare perché ogni argomento poteva dare adito ad una sfilza di particolari inutili che non avevo più voglia di ascoltare. Se leggendo questo nessuno è svenuto vuol dire che siete forti e non impazienti come me. Non si direbbe eppure le voglio bene, vorrei solo che avesse un bottone di spegnimento come la radio per quando sono al limite delle mie forze. Questa è espatriata ma  restano altre due persone particolareggianti e pare impossibile ma sono anche loro buoni, premurosi e affidabili. Ad uno l’ho anche detto in un momento di grande sincerità o nervosismo, che lui non è un conversatore ma un conferenziere perché non ti lascia intervenire finché non ha finito il suo proclama e ammesso che alla fine tu sia ancora viva, puoi solo dire due parole e riparte lui. E’stressante ! Anche se è colto come la TRECCANI,  dovrebbe essere abbastanza  psicologo per capire se l’argomento interessa l’ascoltatore, perché se così non è.... ci si annoia da morire e non si apprezza. L’altra persona pretende che tu stia molto attenta al racconto riguardante persone sconosciute che hanno o hanno avuto una vita melensa tanto da far slogare le mandibole per gli sbadigli. Alle sue risatine bisogna far eco anche se non sai perché stai ridendo ( o mi sarò distratta non cogliendo il momento comico? )La linguaccia sono io, loro sono delle ottime persone. Se qualcuno ha la mia stessa disavventura o insofferenza, per piacere me lo dica: l’unione fa la forza.      Nonna Rachele