NONNA RACHELE

LA ZIA QUASI


La zia quasi era una zitella, maestra in pensione. Nipoti diretti e cugini di nipoti la chiamavamo tutti zia poiché lei accudiva noi durante l’estate per un breve periodo quando i nostri genitori viaggiavano. Andavamo tutti in una grande casa di campagna, piuttosto malandata ma con pretese di fasto che le davano diritto all’ appellativo di villa. Lei si era assunta di sua spontanea volontà il compito di sorvegliarci, quale esperta conoscitiva dell’animo infantile e fu l’unico caso in cui non usò il quasi che sarebbe stato così appropriato. Intanto di infantile in una banda di ragazzi dai tredici ai diciotto c’era veramente poco. La zia dormiva molto ed era da noi molto apprezzata proprio per questa sua qualità, ignota invece ai nostri genitori. Per riposare tranquillamente esigeva che si andasse a letto tutti alle ventidue. In genere mezz’ora dopo ci alzavamo tutti ed andavamo a giocare a carte in solaio, ma quando in paese c’era la fiera, noi con la scusa di essere stanchissimi per una lunga passeggiata pomeridiana andavamo a letto alle ventuno e lei seguiva il nostro esempio. Alle ventidue con le scarpe in una mano e l’altra mano sulla bocca,  perché non ci sentisse ridere, scendevamo le scale e andavamo a ballare. Tornavamo cantando fino ai pressi della villa, poi nel più religioso silenzio ritornavamo ai nostri letti.  Questa libertà anche se rubata ci rendeva ben disposti nei confronti della zia e durante l’inverno andavamo a turno a trovarla e ci rassegnavamo a sentire il suo rosario di quasi. Aveva sempre: quasi preso l’influenza, era quasi caduta, era quasi svenuta, aveva quasi avuto un collasso, aveva quasi perso la borsetta, l’avevano quasi rapinata; tuttavia per merito del piccolo avverbio non le succedeva  mai niente, se non il fatto di venir chiamata  da noi con quel soprannome. Un giorno uno dei miei cugini andò a trovarla per farle vedere la macchina nuova e poiché lei era quasi senza uova, si offrì di accompagnarla in campagna ad acquistarle. Lo scontro fu tremendo il ragazzo  ne uscì molto malconcio, ma per la zia  non ci fu niente da fare. Povera donna quella volta il talismano del quasi non aveva funzionato.     Nonna Rachele