NONNA RACHELE

SENIGALLIA


Malgrado non sia successo niente di eclatante mi accingo a raccontarvi il mio primo pomeriggio al mare. Sono stata accolta da un vento tipo Ghibli. Dalla vetrata dell’albergo guardo la spiaggia deserta con gli ombrelloni chiusi ;c’ è una parvenza di mare del nord. Le nubi passano veloci in una alternanza di sole sfolgorante e buio. Mi chiamano per una partita di scala quaranta il Mere( il nostro organizzatore del viaggio ) mia cugina Mariola e un’ altra accanita giocatrice. Io sono una frana, perché sono troppo distratta, però  vinco. Questa cosa fa sempre incavolare a ragione gli esperti. Mere si affretta a dire al pubblico che abbiamo attorno, che vinco perché non so giocare, al che io rispondo : è vero. Oggi un signore ha detto: non saprà giocare ma vi stende tutti!  Il Mere è il nostro unico uomo,86 anni ma molto in gamba, ci organizza tutto benissimo,ci porta in ottimi alberghi con prezzi abbordabili da noi pensionate che non nuotiamo nell’ oro. Ce lo dividiamo equamente in 20 parti; lui è paziente fino a un certo limite, poi esplode ma è un fuoco un fuoco di paglia. C’è sopportazione reciproca. Oggi in una pausa caffè,il nostro uomo si è imbarcato in un discorso politico riguardante il tempo del Fascismo. E’ noto che per me è un argomento in cui se dovessi dare un esame prenderei …zero meno, meno, meno. Io assentivo con benevolenza, tanto per archiviare e passare oltre. Vi do un saggio del discorso “i fascisti sommavano le ore e le vendevano per propagandarle” La Mariola vuol sempre andare a fondo nelle cose e con una faccia strabiliata faceva domande che ingarbugliavano ancora di più la faccenda e ci si capiva sempre meno. Io ho cominciato a ridere incavolando entrambi. Siamo tornati a giocare e io ho poi continuato a ridere in camera da sola perché mia cugina prima della buona notte mi ha chiesto: ma tu hai capito? No. Allora perché assentivi? Per darci un taglio!   Nonna Rachele