NONNA RACHELE

NELLO


L’uomo più buono e gentile che ho conosciuto. Arrivò da noi 40 anni fa a fare il contadino;veniva dalla montagna e non so se aveva fatto la terza elementare. Quello che è certo è che sapeva far tutto ed era molto intelligente. Se mio marito gli chiedeva di fare una cosa, la faceva immediatamente anche se non gli era stata fatta nessuna fretta. Naturalmente lavorava bene la terra e teneva un bellissimo orto, ma era esperto anche come falegname, muratore, meccanico, fabbro e lattoniere. Allevava poi animali da cortile con grande perizia. Parlava sempre in dialetto, ma esprimeva concetti che io apprezzavo molto;c’ era da assorbire da lui la grande saggezza del mondo contadino. Era un uomo premuroso e in estate quando mi alzavo trovavo sul tavolo di pietra davanti alla cucina la verdura e le uova fresche. Veronica forse lo ricorda ancora perché gli saliva sulle ginocchia e gli faceva lunghe chiacchierate .Lui sapeva che a lei piaceva lo zabaione, andava nel pollaio , le portava l’ ovetto appena deposto e lei che aveva imparato a farselo da sola se lo gustava. La sera in campagna si cenava fuori e mio marito lo invitava perché venisse a bere un bicchiere di vino con noi ; lui veniva, era sempre molto educato e si vedeva che gli piaceva essere considerato della famiglia. Mi ricordo la serenità di quei tramonti vissuti con le persone care che ora purtroppo non ci sono più. Quando fu costretto a letto , io leggevo la disperazione sul suo viso; aveva paura di finire in una casa di riposo, di abbandonare il luogo amava tanto e in cui si trovava così bene. Per fortuna aveva una moglie e un figlio che non avrebbero potuto essere migliori è che lo hanno curato con amore e abnegazione fino alla fine. Il momento in cui se ne andò ,per me e mio marito fu un grande dolore. Forse non dovrei ricordare queste cose che mi danno ancora un nodo alla gola.        NONNA RACHELE