Avevo già scritto questo post, ma ho pensato di renderlo anonimo, per non urtare la sensibilità dei nipoti che questa nonna adorava. Diciamo il peccato ma non il peccatore! Era una donna simpatica, intelligente, buona, e spiritosa; raccontava lei stessa le avventure che le capitavano per la sua distrazione e ci rideva su allegramente. Famosa per questo suo difetto che non si poteva nemmeno definire tale, tanto era spassoso, io la conobbi appena sposata perché veniva spesso da mia suocera, la quale mi aveva spiegato che era così anche da giovane. Quando avevano tutte due i bambini piccoli, la domenica l'andava a prendere per uscire insieme, ma lei non era mai pronta, però alle sue rimostranze, la rassicurava che avrebbe fatto prestissimo a prepararsi. Prendeva le scarpe del bambino, ma mentre si procurava le calze, le depositava nel cassetto e lo chiudeva e per parecchio tempo non riusciva a ritrovarle, mentre mia suocera sbuffava. Per me però la distrazione più grossa fu quando, arrivata a un semaforo rosso in bicicletta frenò, ma dimenticò di appoggiare i piedi a terra, con le immaginabili conseguenze.
LA DISTRATTA PER ANTONOMASIA
Avevo già scritto questo post, ma ho pensato di renderlo anonimo, per non urtare la sensibilità dei nipoti che questa nonna adorava. Diciamo il peccato ma non il peccatore! Era una donna simpatica, intelligente, buona, e spiritosa; raccontava lei stessa le avventure che le capitavano per la sua distrazione e ci rideva su allegramente. Famosa per questo suo difetto che non si poteva nemmeno definire tale, tanto era spassoso, io la conobbi appena sposata perché veniva spesso da mia suocera, la quale mi aveva spiegato che era così anche da giovane. Quando avevano tutte due i bambini piccoli, la domenica l'andava a prendere per uscire insieme, ma lei non era mai pronta, però alle sue rimostranze, la rassicurava che avrebbe fatto prestissimo a prepararsi. Prendeva le scarpe del bambino, ma mentre si procurava le calze, le depositava nel cassetto e lo chiudeva e per parecchio tempo non riusciva a ritrovarle, mentre mia suocera sbuffava. Per me però la distrazione più grossa fu quando, arrivata a un semaforo rosso in bicicletta frenò, ma dimenticò di appoggiare i piedi a terra, con le immaginabili conseguenze.