Ieri sera mi stavo sorbendo una puntatina piccante di..."Porta a
Porta" piena zeppa di partitini. La finalità era di trovare, in essi, quello che
rispecchiasse le mie idee politiche visto che non sono molto convinto dal
megapartitone di centro-destra PDL...
In studio, tra le mani sfrecanti del gobbuto Vespa, vi erano
ben 3 partiti comunisti (i cattolici moltiplicano i pani ed i pesci, i comunisti
-da buoni laici- i loro partiti...): Sinistra Critica di Turigliatto (scappato
appena comparso il leader di Forza Nuova), Partito Comunista dei Lavoratori di
Ferrando (un Sandokan un pò stempiato...), Alternativa Comunista di Fabiana
Stefanoni.
La bella signorina con falce e "mèches" ha cercato di spiegare
perchè il suo partitino fosse diverso da tutte le altre sigle comuniste presenti
in queste elezioni...Non l'avesse mai fatto, avremmo -almeno- pensato a del sano
narcisismo elettorale.
Macchè...La dottoressa Stefanoni si lascia sfuggire che uno dei
punti principali del suo programma è di potenziare la legge 194 sull'Aborto per
dare maggiore libertà alle donne.
Nel dettaglio: la Stefanoni sostiene che la legge 194, specie
per via delle pressioni ecclesiastiche, non da piena garanzia alla donna di
potersi liberare di quel pezzettino di materia (materia, il termine esatto
adottato) che risponde al nome di "embrione".
Ora, vorrei capire una cosa...
Passi che l'embrione non abbia ancora gli organi
formati.
Passi che l'embrione non abbia ancora una coscienza di se (non
avendo un cervello che pensa).
Ma...un'anima, l'embrione, ce l'ha dal momento del
concepimento.
E' la scia vitale, quella cosa che distingue l'esistente dal
non esistente.
Per il fatto stesso di esistere, di esserci...l'embrione ha
vita, un soffio vitale, un'anima (secondo i pagani, ciò sarebbe vero anche per
tutti gli elementi della natura).
Come si fa, dunque, a ridurlo al concetto -cosi freddo- di
"materia".
Mi è parso un pò disumano, un pò "insensibile". Ma non
solo.
La donna, per essere libera, deve potersi privare -questo il
ragionamento- di un pezzo di materia (l'embrione). In pratica la donna sarebbe
perfetta se non avesse il "problema" di essere "materna", se non avesse il
problema di poter "generare vita".
Beh, se la donna non avesse avuto il dono della vita, la
caratteristica di essere un "entità d'Amore"...tanto valeva aver accanto un
robot...
Ma passiamo ancora oltre...non ho gradito neanche il concetto
di "liberarsi". Come se quell'elemento fondamentale della vita umana,
l'embrione, fosse un quid a se estraneo. Un elemento malefico di cui liberarsi.
Un neo sulla strada dell'emancipazione femminile. Ma scherziamo?
La libertà femminile, cara Stefanoni, passa per ben altre vie:
ad es, permettere alla donna di essere madre senza rinunciare alle sue
aspirazioni personali e professionali, permettere alla donna di lavorare senza
essere discriminata perchè potenzialmente "ingravidabile", permettere alla madre
di mettere al mondo un figlio senza essere abbandonata (o senza doverlo
riconoscere, se costretta dal caso).
Quello che vuole lei è altro, cara Signorina. E' informatica, è
meccanica, è fisica...è razionalità fredda.
Proprio quelle cose in cui lei avrebbe ben potuto
specializzarsi se non avesse avuto la malnata idea di fare la professoressa
di...elementi materiali complessi...ops...bambini...
Marquis