Comune di ModenaConsiglio Comunale Gruppo ConsiliareFORZA ITALIA - PdL Modena, 10 marzo 2008 Al Presidente del Consiglio Comunale di ModenaSEDE Al Sindaco del Comune di ModenaSEDE Canile abusivo di via Nonantolana n.787 dove sono state rinvenute le carcasse di alcuni cani: quali sono le responsabilità del Comune di Modena, ente proprietario del terreno sul quale la struttura è stata costruita? INTERPELLANZA I sottoscritti Dante Mazzi, Andrea Leoni e Mario Tamburi, consiglieri comunali del Gruppo Forza Italia-PdL, premessoche dalle dichiarazioni della Responsabile dell’Ufficio Diritti Animali del Comune di Modena è emerso che negli anni 2001-2002 sono stati compiuti sopralluoghi nell’allevamento-canile abusivo in cui sono state recentemente trovate le carcasse di diversi cani e che all’allevatore erano state date delle prescrizioni da seguire per adeguare la struttura al numero di cani presenti; osservato- che dalla documentazione acquisita presso il Catasto Terreni del Comune di Modena risulta che il terreno sul quale insiste questa struttura un tempo adibita ad allevamento è di proprietà del Comune di Modena; - che non risulta sia mai stata rilasciata alcuna concessione per l’utilizzo di tale terreno;- che in quella struttura abusiva, al momento del sopralluogo eseguito dall’UDA del Comune, era detenuto un numero di cani tale per cui la struttura si mostrava inadeguata, tanto che furono ordinate alcune prescrizioni di adeguamento; valutatoche nel corso del sopralluogo effettuato dall’UDA del Comune di Modena avrebbe potuto ed anzi dovuto segnalare l’abuso edilizio riscontrato agli uffici del Comune interessati al fine di accertare se l’allevatore avesse ottenuto regolare concessione per l’utilizzo dell’area e, soprattutto, se la struttura fosse conforme alla normativa in campo di edilizia e urbanistica; ricordato che- per anni è dunque stata svolta un’attività lucrativa (allevamento e vendita cani) in una struttura abusiva costruita su un terreno di proprietà del Comune di Modena;- che tale situazione di illegittimità è stata avvallata dal comportamento dello stesso Comune, nella persona della Responsabile dell’UDA che, dopo il sopralluogo eseguito insieme all’ASL, ha dato prescrizioni per l’adeguamento della struttura senza segnalare la situazione di abuso agli uffici competenti;- che in quell’allevamento abusivo costruito su terreno del Comune sono morti almeno cinque cani e che il Comune, in qualità di proprietario del terreno su cui sorge tuttora la struttura, potrebbe essere ritenuto quantomeno corresponsabile per una carenza di vigilanza e controllo; INTERPELLANOil Sindaco per sapere: 1. se conferma che il terreno sul quale sorge la struttura di allevamento abusivo è di proprietà del Comune di Modena; 2. se è mai stata conferita concessione per l’utilizzo del terreno all’allevatore che ivi svolgeva la propria attività; 3. se nel 2001-2002, al tempo del controllo da parte dell’UDA vi erano i presupposti per qualificare l’attività svolta nella struttura come allevamento a fini di lucro e qual’era il numero delle fattrici (intese come ceni femmine non sterilizzate) e dei cuccioli presenti; 4. se nel corso dei sopralluoghi effettuati, oltre alle prescrizioni per l’adeguamento della struttura, siano state applicate sanzioni e se è stato appurato o meno che l’allevatore avesse la necessaria autorizzazione; 5. se la Responsabile dell’UDA ha inoltrato una segnalazione per l’abuso edilizio ai competenti uffici comunali o all’autorità; 6. perché sono state date prescrizioni di adeguamento di una struttura abusiva, peraltro utilizzata per attività lucrativa, che sorgeva su terreno demaniale e in assenza di concessione. Non si ritiene che tali prescrizioni fossero illegittime visto che la struttura nemmeno avrebbe dovuto essere costruita e che, comunque, il Comune avrebbe dovuto ordinarne l’immediato abbattimento; 7. se ritiene che possa essere riscontrata una responsabilità del Comune di Modena, in qualità di ente proprietario del terreno sul quale sorge la struttura per la morte degli animali ivi ricoverati quantomeno per un’omissione di vigilanza. Dante Mazzi Andrea LeoniMario Tamburi Si autorizza la diffusione a mezzo stampa
Interpellanza Canile Lager MODENA
Comune di ModenaConsiglio Comunale Gruppo ConsiliareFORZA ITALIA - PdL Modena, 10 marzo 2008 Al Presidente del Consiglio Comunale di ModenaSEDE Al Sindaco del Comune di ModenaSEDE Canile abusivo di via Nonantolana n.787 dove sono state rinvenute le carcasse di alcuni cani: quali sono le responsabilità del Comune di Modena, ente proprietario del terreno sul quale la struttura è stata costruita? INTERPELLANZA I sottoscritti Dante Mazzi, Andrea Leoni e Mario Tamburi, consiglieri comunali del Gruppo Forza Italia-PdL, premessoche dalle dichiarazioni della Responsabile dell’Ufficio Diritti Animali del Comune di Modena è emerso che negli anni 2001-2002 sono stati compiuti sopralluoghi nell’allevamento-canile abusivo in cui sono state recentemente trovate le carcasse di diversi cani e che all’allevatore erano state date delle prescrizioni da seguire per adeguare la struttura al numero di cani presenti; osservato- che dalla documentazione acquisita presso il Catasto Terreni del Comune di Modena risulta che il terreno sul quale insiste questa struttura un tempo adibita ad allevamento è di proprietà del Comune di Modena; - che non risulta sia mai stata rilasciata alcuna concessione per l’utilizzo di tale terreno;- che in quella struttura abusiva, al momento del sopralluogo eseguito dall’UDA del Comune, era detenuto un numero di cani tale per cui la struttura si mostrava inadeguata, tanto che furono ordinate alcune prescrizioni di adeguamento; valutatoche nel corso del sopralluogo effettuato dall’UDA del Comune di Modena avrebbe potuto ed anzi dovuto segnalare l’abuso edilizio riscontrato agli uffici del Comune interessati al fine di accertare se l’allevatore avesse ottenuto regolare concessione per l’utilizzo dell’area e, soprattutto, se la struttura fosse conforme alla normativa in campo di edilizia e urbanistica; ricordato che- per anni è dunque stata svolta un’attività lucrativa (allevamento e vendita cani) in una struttura abusiva costruita su un terreno di proprietà del Comune di Modena;- che tale situazione di illegittimità è stata avvallata dal comportamento dello stesso Comune, nella persona della Responsabile dell’UDA che, dopo il sopralluogo eseguito insieme all’ASL, ha dato prescrizioni per l’adeguamento della struttura senza segnalare la situazione di abuso agli uffici competenti;- che in quell’allevamento abusivo costruito su terreno del Comune sono morti almeno cinque cani e che il Comune, in qualità di proprietario del terreno su cui sorge tuttora la struttura, potrebbe essere ritenuto quantomeno corresponsabile per una carenza di vigilanza e controllo; INTERPELLANOil Sindaco per sapere: 1. se conferma che il terreno sul quale sorge la struttura di allevamento abusivo è di proprietà del Comune di Modena; 2. se è mai stata conferita concessione per l’utilizzo del terreno all’allevatore che ivi svolgeva la propria attività; 3. se nel 2001-2002, al tempo del controllo da parte dell’UDA vi erano i presupposti per qualificare l’attività svolta nella struttura come allevamento a fini di lucro e qual’era il numero delle fattrici (intese come ceni femmine non sterilizzate) e dei cuccioli presenti; 4. se nel corso dei sopralluoghi effettuati, oltre alle prescrizioni per l’adeguamento della struttura, siano state applicate sanzioni e se è stato appurato o meno che l’allevatore avesse la necessaria autorizzazione; 5. se la Responsabile dell’UDA ha inoltrato una segnalazione per l’abuso edilizio ai competenti uffici comunali o all’autorità; 6. perché sono state date prescrizioni di adeguamento di una struttura abusiva, peraltro utilizzata per attività lucrativa, che sorgeva su terreno demaniale e in assenza di concessione. Non si ritiene che tali prescrizioni fossero illegittime visto che la struttura nemmeno avrebbe dovuto essere costruita e che, comunque, il Comune avrebbe dovuto ordinarne l’immediato abbattimento; 7. se ritiene che possa essere riscontrata una responsabilità del Comune di Modena, in qualità di ente proprietario del terreno sul quale sorge la struttura per la morte degli animali ivi ricoverati quantomeno per un’omissione di vigilanza. Dante Mazzi Andrea LeoniMario Tamburi Si autorizza la diffusione a mezzo stampa