Tra musica e parole

22 Settembre


 Dopo molti giorni, stanotte finalmente, sono riuscito a dormire in maniera soddisfacente. Ho anche sognato. Ho sognato un posto al sole, tra lidi e calette, scogli e battigia con sabbia finissima. Con i Beach Boys in sottofondo che cantavano “I think we all can agree / there’s no better place for us to be” che, per chi non lo sapesse, vuol dire “Non c’è posto migliore dove trovarsi” (della spiaggia, sottintesa). Ho sognato di raggiungerla attraversando piccole distese di bianchissimi gigli di mare che si alternavano ad odorosi cespugli di macchia mediterranea. Ed ero stupito mentre osservavo, con un sorriso, il passaggio in fila indiana di un gruppetto di simpaticissimi granchietti una volta giunto in riva al mare. Bellissimi, credetemi! Poi, nel sogno, ho goduto del dolce e ripetitivo frastuono delle onde, di quell’appiccicoso profumo del mare e del calore della sabbia bollente sotto i piedi che, senza pensarci, mi ha spinto velocemente a guadagnare il refrigerio dell’acqua. Che dire, ero li. Disteso ad osservare quell’infinito azzurro, i gabbiani volare, il sorriso di una donna. Immerso in un sole immenso che mi baciava. Così intenso da accecarmi. Un po' troppo direi. Allora ho chiuso gli occhi e all’improvviso ho capito che l’incanto del mare, le meraviglie della natura e quel sorriso erano solo un sogno. E, come tutti i sogni, svaniscono all’alba. Oggi è 22 settembre: primo giorno d’autunno. Ho aperto gli occhi (vabbè... si fa per dire!) e ho guardato fuori: 16° C, vento, nubi sparse.
Arrivederci estate!