nuova vita

Equilibrio


Hanno spento le luci,hanno regalato alle stelle il vestito della festa, e la luna, questa sera,pare voglia scaldare come il sole.Non ho voglia di incontrare uomini da cravatta larga,donne sprofumate,puzza di cocktail e firme roboanti.Questa sera si gioca con Lecce…L’accidia impera,perciò,il gioco consiste nell’evitare accuratamente le vie del centro storico della Movida,dove ad ogni palmo c’è un locale che ti offre viaggi succulenti in mondi sconosciuti,luci al neon e musica da penetrazione sitematica e costante.Ma Lecce mi conosce e,quando la nausea domina,mi dà la possibilità di avere momenti di silenzio,dove lei si lascia vivere come è,uno spicchio di me.Mi offre il profumo dei fiori delle edicole curate da mani che hanno conosciuto il tempo,mi offre la mescita del vino al profumo di frutti a bacca rossa,mi offre i sorrisi conosciuti e gli sguardi complici di telamoni, cariatidi e profili nascosti tra la pietra maneggiata da arte povera e pagana,impressa come uno schiaffo su pavone Chiese e portata a me cotta dal sole e smussata dal vento e dalla pioggia.In continua ricerca di equilibrio tra Sacro e profano.Il senso di bradipismo che respiro è tale da voler rallentare e fermare il passo ed il tempo che passa.Assaporo il gusto di vicoli deserti ma vissuti, che si raccontano tra loro storie fatte di uomini.Per quanto possa camminare,per quanto cerchi un altro luogo dove andare, torno sempre lì,dove il mio gioco ha inizio e dove finisce…nella piazza non piazza,un abbraccio accogliente di pietra che emana il calore assorbito durante il giorno,sembra dire“Riposa….piccola mia,io sono qui” Per quante barocche figure possano affollare finestre,balconi e chiese di tutta la città,arrivati in Piazza Duomo sembra di entrare in un mondo parallelo…luce e tenebre, qui, s’incontrano fino a fondersi.In continua ricerca di equilibrio tra Sacro e Profano….è lì che ritrovo me….stesa supina al centro del suo abbraccio…Vieni gioca con noi….le regole sono semplici ma rigide…Devi essere noi.