E allora saliva sulle scale o si sdraiava su finti cespugli di plastica.Alibi, scuse.Fogli ovunque. Come d'autunno.La scelta di dire e dirsi in una lingua non sua.Un po' (solo un po' ma è giusto dirlo), aveva l'arte di scarabocchiare parole senza senso.Evasione, solo evasione che comunque non sempre funzionava.Sogni a mezzo sognare, pezzi disordinati di film, scatti.Qualche viaggio. Molti silenzi.Attenuanti.Saliva su scale malamente merlettate o si coricava sul morbido pavimento blu di un divano quasi grigio.Lenti d'ingrandimento e cannocchiali ma anche microscopi.Guardare il mondo apertamente negli occhi non era un compito facile e quindi alibi cioè scuse. Inventi. Anzi, un po' bugie.Quando le scale non erano a portata di mano e tutti i materassi diventavano posti troppo lontani,allora chiudeva gli occhi per non guardare in faccia il tempo e la sua vita.Chiudeva gli occhi come adesso,che ha gli occhi spenti da un bel po'.
alibi a scala
E allora saliva sulle scale o si sdraiava su finti cespugli di plastica.Alibi, scuse.Fogli ovunque. Come d'autunno.La scelta di dire e dirsi in una lingua non sua.Un po' (solo un po' ma è giusto dirlo), aveva l'arte di scarabocchiare parole senza senso.Evasione, solo evasione che comunque non sempre funzionava.Sogni a mezzo sognare, pezzi disordinati di film, scatti.Qualche viaggio. Molti silenzi.Attenuanti.Saliva su scale malamente merlettate o si coricava sul morbido pavimento blu di un divano quasi grigio.Lenti d'ingrandimento e cannocchiali ma anche microscopi.Guardare il mondo apertamente negli occhi non era un compito facile e quindi alibi cioè scuse. Inventi. Anzi, un po' bugie.Quando le scale non erano a portata di mano e tutti i materassi diventavano posti troppo lontani,allora chiudeva gli occhi per non guardare in faccia il tempo e la sua vita.Chiudeva gli occhi come adesso,che ha gli occhi spenti da un bel po'.