ancora pezzettini

Della serie cose che dovrei dire chiaramente ad alta voce ma scrivo in modo scuro e bisbigliando.


 Vagabondo in un treno senza locomotiva.Perdo lo sguardo oltre il finestrino, nel veloce trascinarsi dello spazio.Strana cosa.La scena si muove ed io resto ferma, seduta sulla mia panchina dentro un treno.Perdo lo sguardo o quasi.Lo lascio semplicemente pascolare, tristemente docile e mansueto.Accarezzo il verde e poi il rosso e le foglie ingiallite e poi la chioma addormentata. Sfioro gli anni.Un tocco lieve. Non so appoggiar lo sguardo, non so farlo concreto.Vorrei essere capace di uno sguardo di pelle, corporeo e materiale ma posso solo un tocco esile, neanche vento.(Il vento sa abolir le tracce e io non cancello e non instauro.)Spreco tempo, seduta nel mio treno galleggiante.A volte succede viceversa.E sono io il verde ed il giallo e le chiome in attesa dell'estate. Ma sono scena che non si sposta.Io non galoppo.A volte succede,sono un affresco che non batte dipinto su un muro che non batte.Un paio di colori stonati su una tela dimenticabile.Poi scuoto la testa e tutte queste certezze si sbandano nell'aria.Dovrei smettere di rimescolar i capelli nella brezza.Dovrei tenermi certi pensieri stretti nella mano ed annusarli perché spesso capisco gli odori molto meglio di quanto capisco le parole.Dovrei finire di sprecare un tempo che non è solo mio.Dovrei.