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È quanto ha dichiarato oggi alla luce del nuovo, schiacciante rapporto delle Nazioni Unite sulle indagini svolte dal governo messicano sulla sparizione forzata di 43 studenti, verificatasi il 26 settembre 2014 a Iguala, nello stato di Guerrero, quando la polizia attaccò un gruppo di studenti della scuola magistrale di Ayotzinapa: 43 studenti scomparvero e altri tre studenti e tre persone presenti sul posto vennero uccisi. Il rapporto diffuso oggi dall’Ufficio dell’Alto commissario Onu per i diritti umani () denuncia che nel corso delle indagini della Procura generale sono state commesse molteplici violazioni dei diritti umani, tra cui 34 casi di detenzione arbitraria e tortura e la possibile esecuzione extragiudiziale di un sospetto, Emmanuel Alejandro Blas Patiño, torturato a morte da soldati della Marina militare il 27 ottobre 2014. “Le conclusioni delle Nazioni Unite - ha detto Erika Guevara-Rosas, direttrice di Amnesty International per le Americhe - confermano quanto gli attivisti e le organizzazioni per i diritti umani vanno denunciando da anni: il massiccio uso della tortura da parte delle autorità messicane e la manipolazione delle prove per coprire terribili violazioni e garantire impunità ai responsabili. Il rapporto diffuso oggi dall’Ufficio dell’Alto commissario Onu per i diritti umani () denuncia che nel corso delle indagini della Procura generale sono state commesse molteplici violazioni dei diritti umani, tra cui 34 casi di detenzione arbitraria e tortura e la possibile esecuzione extragiudiziale di un sospetto, Emmanuel Alejandro Blas Patiño, torturato a morte da soldati della Marina militare il 27 ottobre 2014.