Creato da: not4sex il 26/07/2006
Riflessi-one sulla natura umana nel rapporto di coppia

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Premesse all'articolo del messaggio precedente

Post n°4 pubblicato il 01 Settembre 2006 da not4sex
 

Al fine di renderne più agevole la lettura, ho ridotto notevolmente le dimensioni dell'articolo contenuto nel messaggio precedente (rispetto all'originale), senza però cambiarne i contenuti. L'articolo vuole essere uno spunto di riflessione un po' provocatorio e non ha la pretesa di analizzare la natura umana, che è infinitamente complessa. Per descriverla in dettaglio non basterebbero centinaia di volumi e un numero ancor maggiore andrebbe preparato per tutto quello che ancora non sappiamo e che forse un giorno potremmo conoscere...

 
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Figli di un'identità comune

Post n°3 pubblicato il 01 Settembre 2006 da not4sex
 
Foto di not4sex

Nuvole... con le radici

Vorremmo staccarci dall'aridità del nostro vivere quotidiano per librarci, come nuvole sottili, in un cielo sereno, in cui liberare la nostra fantasia. Ma le nostre radici affondano in una realtà ben diversa e, per quanti sforzi facciamo nel tentare di sublimarci verso più nobili destini, dobbiamo confrontaci con la nostra natura animale.
Che ci piaccia o meno, siamo costretti a percepire la realtà solo attraverso le pieghe contorte del nostro cervello che conserva le tracce indelebili delle sue origini.
Gli istinti, motore primordiale dell'irrazionalità che muove i sentimenti, sono finalizzati alla conservazione della specie. E' però errato concludere che sia innaturale ogni atto che non abbia come fine ultimo la procreazione. Alla natura non interessa che tutti mettano al mondo figli ma che, sulla totalità delle persone, ci sia un numero di nascite sufficiente a garantire la sopravvivenza della specie. Quindi non è innaturale che esitano omosessuali o persone che non vogliono avere figli. Siamo parti infinitesime di un disegno statistico molto più grande, ordito da una natura matrigna che non si cura affatto del singolo individuo.

L'identità sessuale

L'ideale di eguaglianza non deve essere confuso con omologazione ed appiattimento: ciascuno di noi ha caratteristiche peculiari che lo distinguono dagli altri, percepite in modo positivo o negativo a seconda della sensibilità e dell'educazione di chi giudica.
Mettere da parte i pregiudizi e imparare ad apprezzare le differenze può arricchirci moltissimo.
Quando veniamo concepiti partiamo con una identità femminile di base ma una scarica ormonale di estrogeni pilotata dal cromosoma Y può cambiare il nostro destino. In via prioritaria gli estrogeni cambiano gli attributi sessuali e, in seconda battuta agiscono sul cervello per riprogrammarne la struttura in modo che tutto l'organismo sia pronto ad affrontare il compito che la natura gli ha riservato.
La trasformazione non è mai totale e l'effetto degli ormoni può essere più o meno recepito dalle strutture biologiche. Così nell'uomo e nella donna coesistono caratteristiche più o meno spiccate anche del sesso opposto: Linneo diceva che ¿natura non facit saltus¿ (la natura non fa salti). E' riduttivo considerare solo gli attributi genitali per separare gli uomini dalle donne perchè gli ormoni agiscono anche sul cervello. Può capitare che gli estrogeni modifichino i genitali ma non riescano ad agire sulla corteccia cerebrale, così alcune persone pur avendo attributi maschili si sentono donne o viceversa.
Studi scientifici hanno dimostrato che l'identità sessuale non è una libera scelta dell'individuo ma una programmazione fatta dagli ormoni sulle nostre cellule nella fase iniziale della nostra vita.

Differenze

La natura opera sempre con grande saggezza per la conservazione di una specie. Ha attribuito all'uomo e alla donna funzioni diverse e le sensibilità più idonee ad assolvere i rispettivi compiti.
Talvolta si sente scherzosamente affermare che le donne hanno gli occhi anche dietro alla testa. In effetti la percezione visiva delle donne è molto più ampia. E' invece più bassa la loro percezione spaziale, il che spiega la difficoltà nell' orientarsi guardando una cartina o nel posteggiare in retromarcia.
La donna riesce ad elaborare rapidamente tutto il campo visivo anche se con minore dettaglio mentre l'uome è costretto ad esplorarlo muovendo gli occhi. Ecco perchè l'uomo fatica a trovare i calzini e la donna non sopporta il disordine: l'uomo vede quello che puntano i suoi occhi mentre la donna vede anche ciò che c'è intorno.
Gli occhi nelle donne hanno una quantità molto maggiore di cellule sensibili ai colori e descrivono le tinte in modo assai più preciso e variegato di quanto riesca a fare un uomo.
L'uomo ha una pelle più spessa e ciò rende i suoi recettori tattili assai meno sensibili di quelli della donna; è quindi naturale che l'uomo non riesca a capire spontaneamente la necessità della donna di essere accarezzata.
L'istinto di conservazione della specie spinge l'uomo a diffondere il proprio seme e, paradossalmente, la donna a formare una coppia duratura perchè teme che la mancanza di un compagno stabile possa privare i suoi cuccioli delle cure necessarie.
La donna riesce a capire le necessità della prole anche in mancanza di comunicazione verbale. E' psicologa per natura e percepisce lo stato d'animo di chi le sta attorno da sfumature comportamentali che per l'uomo non hanno alcun significato.
L'uomo si concentra sul significato delle parole e cambia pochissimo l'espressione del volto durante la conversazione. La donna invece ascolta anche con gli occhi: cattura anche le impercettibili variazioni del tono della voce e dell'espressione del volto dell'interlocutore.
La donna riesce a fare più cose e a seguire contemporaneamente più conversazioni mentre l'uomo tende a svolgere una sola attività alla volta e si estrania da tutto il resto.
Nella donna le parole vengono spesso usate più per la carica emotiva che riescono a comunicare che per il loro significato. Così l'uomo fatica a seguire i discorsi della sua compagna, che spesso salta con disinvoltura da un argomento all'altro.
Le percezioni sensoriali non consentono all'uomo di cogliere i dettagli con la stessa facilità con cui li percepisce la donna, che ingiustamente accusa il proprio compagno essere insensibile e distratto.

Conclusioni

E' sbagliato dividere gli atteggiamenti degli individui tra naturali e innaturali perchè la natura non si cura del singolo individuo e non genera divisioni nette.
Dobbiamo essere comprensivi verso gli altri ed accettare che ci possa essere un modo di amare e di percepire la realtà diverso dal nostro. La persona che amiamo pensa e interagisce col mondo esterno con una sensibilità diversa dalla nostra. Non riflettiamo su di lei la nostra personalità ma accettiamola per quello che è, in modo che le sue diversità ci possano arricchire.

Grazie per aver letto l'articolo [Silvio]

 
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