Ancora ben presente nella memoria collettiva, e chissà per quanti altri decenni, è il grande Lucio Battisti. Nonostante manchi ormai da quasi quindicianni, di lui restano le composizioni chehanno segnato un'epoca perchè capaci di evocare immagini forti in cui credoognuno di noi ha potuto riconoscersi almeno una volta nella vita.
E insieme ad esse restano il suo coraggioe la sua ferrea volontà di chiamarsi semprefuori dal sistema, di essere solitario e fuori dagli schemi. Tutto questo lo colloca di diritto nell'olimpo del Novecento musicale italiano.Lucio inizia ad esibirsi nel 1964e si rivela subito molto abile alla chitarrae dotato di grande talento vocale.
Il suo stile, che tutti ricordiamo,è caratterizzato da un tono quasi "afono" e ai limiti del falsetto, ma capace nello stesso tempo di trasmettere grandi emozioni e ricco di sentimento. Quasi subito inizia a collaborare conMogol per i testi, anche se alcuni brani memorabili portano solo la sua firma. Quei brani diventano subito grandisuccessi perchè rinnovano il mondo stantio ed obsoleto della canzone leggera italiana.
Lui (e Mogol) non rimangono ancorati a schemi fissi nazional popolari, ma sperimentano soluzioni nuove ed originali oltre che accattivanti, impreziosendole con sonorità particolari. La grandezza di Battisti sta proprionella sua capacità di plasmare la melodia contaminandola con un'infinità di sonoritàe spunti di varia provenienza.
I testi, poi, sono autenticamente poeticie ricercati e si incastonano a meraviglianella struttura musicale. Quella che stiamo ascoltando è"Non è Francesca" che per alcuni critici ricorda addirittura i Beatlesdi Yesterday e di Eleanor Rigbye si conclude proprio con una lunga sezione strumentale ispirata al loro modello...
Ti stai sbagliando chi hai visto non è,non è Francesca.Lei è sempre a casa che aspetta me,non è Francesca.Se c’era un uomo poi,no, non può essere lei.Francesca non ha mai chiesto di più,chi sta sbagliando son certo sei tu.Francesca non ha mai chiesto di piùperché lei vive per me.
Come quell’altra è bionda, perònon è Francesca.Era vestita di rosso, lo so,ma non è Francesca.Se era abbracciata poi,no, non può essere lei.Francesca non ha mai chiesto di più,chi sta sbagliando son certo sei tu.Francesca non ha mai chiesto di piùperché lei vive per me.
Nella canzone ci sono due creature: Francesca che è la classica donna italiana di fine degli anni sessanta e Nonèfrancesca, donna spudorata e libera.La prima passa il tempo in casa in attesa di Lui che è la sua ragione di vita.La seconda è una misteriosa creatura, ingannevole e falsa che perfidamentesi è innamorata di un altro. Questa Lei va in giro vestita di rossoe non si nasconde, tanto cheun amico di Lui la vede e riconosce.Non possiamo che trovare modernissimoquesto testo che, forse risentendo del '68, ci presenta una donna nuova,che chiede al suo uomo di non considerarla un bell'oggetto da tenerein casa perchè lì lei si stanca e si annoia. Il Lui della canzone non lo ha ancora capito e grida il suo dolore, nega la possibilità che Francesca sia diversa, nega che una donna vogliaessere sè stessa e non vivere solonell'attesa del ritorno del suo uomo, cioè vivere di luce riflessa.Francesca ha aperto la strada alla parità tra uomo e donna.E'un mito...