Farmacia canzonissima. Questo almeno è quanto sostiene un libro appena uscito negli Usa dal titolo che è tutto un programma - ovviamente discografico: "La tua playlist ti può cambiare la vita". La playlist, si sa, è la raccolta personalizzata di canzoni: un'espressione diventata popolarissima negli ultimi anni grazie all'espansione della musica digitale e dei lettori come gli iPod e gli mp3, che ci permettono appunto di organizzare la nostra discoteca dando dei nomi particolari a dei programmi particolari. E così come possiamo raccogliere le nostre canzoni in una playlist, chessò, di musica da ballare, o musica per bambini, o musica per viaggiare, gli psicologi autori di questo nuovo studio ci suggeriscono adesso di costruire una playlist per migliorare il nostro benessere. Galina Mindlin, Don Durousseau e Joseph Cardillo sono tre big della psicologia e della divulgazione. E lo studio si presenta proprio come un manuale: "10 modi per cui la vostra musica favorita può rivoluzionare la vostra salute, memoria, organizzazione, attenzione e molto di più". Gli americani, si sa, sono fatti così: tutta ginnastica, anche per la mente. Ma lo dice anche quello snob inglese di mister Sting: "La vostra mente è uno strumento potente e questo libro vi aiuterà a rimodellare il ritmo della vostra vita". Naturalmente nelle playlist c'è anche lui: Every Breath You Take dei suoi Police è - come Imagine - tra i brani che mettono calma ("grazie a quel ritmo trascinante che fa rilassare corpo e mente"). Altro esempio di canzone che riduce l'ansia? New York New York: sì, proprio l'inno di Frank Sinatra alla città che non dorme mai è al contrario estremamente rilassante per via di quel ritmo dondolante (27 beat al minuto, dicono gli esperti) che ammalia. Per non parlare di quella canzone positiva già nel titolo, Here Comes The Sun dei Beatles: come fai a non rasserenarti al pensiero del sole che arriva?E se i Favolosi Quattro sono ideali per il relax, i loro sempiterni rivali serviranno naturalmente a ridarci la carica: e Brown Sugar dei Rolling Stones, che mica tanto velatamente già accennava appunto all'aiutino sintetico, è infatti nella lista delle canzoni che danno energia. Dove i nostri esperti hanno moltiplicato davvero gli sforzi: costruendo playlist particolari che creano uno stato di allerta che aumenta proporzionalmente con la velocità appunto dei beat per minuto, in codice Bpm. Così da Pride (The Name of Love) degli U2, 106 Bpm, si finisce a Don't Phunk with My Heart del Black Eyed Peas, 130 Bpm, passando per Lady Madonna sempre dei Beatles, 110. Oppure da Back on the Chain Gang dei Pretenders, 138 Bpm, l'ideale da mettere su per ritrovare l'energia per mettere a posto la casa, si sale fino a The Power of Love di Huey Lewis and the News, 155 Bpm.E' proprio nella costruzione delle playlist l'aspetto scientifico più interessante di tutta l'operazione. In fondo lo dice anche il detto popolare: canta che ti passa. E un altro scienziato come Daniel Levitin aveva già chiarito in "Sei canzoni" che tutta la musica di questo mondo si potrebbe appunto ridurre a sei prototipi emozionali. Ma i tre psicologi vanno oltre: notando come ritmo, armonia, risonanza e sincronia sono fra l'altro termini musicali che vengono sorprendentemente usati anche nello studio del cervello. E che i ritmi del cervello, viceversa, sono organizzati con gli stessi principi della musica. Noi stessi, dicono, siamo musica: "La prima musica codificata nella nostra memoria è proprio la prima vibrazione che ci ha generato: il ritmo delle nostre prime cellule". "Imagine" te stesso: la droga naturale che ci portiamo dentro. articolo completo al seguente indirizzo: http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2012/01/03/news/musica_anti_stress-27522931/?ref=HRERO-1per approfondimenti: http://www.iltuopsicologo.it/
CANZONE TERAPIA: CANZONI PER CALMARE I NERVI
Farmacia canzonissima. Questo almeno è quanto sostiene un libro appena uscito negli Usa dal titolo che è tutto un programma - ovviamente discografico: "La tua playlist ti può cambiare la vita". La playlist, si sa, è la raccolta personalizzata di canzoni: un'espressione diventata popolarissima negli ultimi anni grazie all'espansione della musica digitale e dei lettori come gli iPod e gli mp3, che ci permettono appunto di organizzare la nostra discoteca dando dei nomi particolari a dei programmi particolari. E così come possiamo raccogliere le nostre canzoni in una playlist, chessò, di musica da ballare, o musica per bambini, o musica per viaggiare, gli psicologi autori di questo nuovo studio ci suggeriscono adesso di costruire una playlist per migliorare il nostro benessere. Galina Mindlin, Don Durousseau e Joseph Cardillo sono tre big della psicologia e della divulgazione. E lo studio si presenta proprio come un manuale: "10 modi per cui la vostra musica favorita può rivoluzionare la vostra salute, memoria, organizzazione, attenzione e molto di più". Gli americani, si sa, sono fatti così: tutta ginnastica, anche per la mente. Ma lo dice anche quello snob inglese di mister Sting: "La vostra mente è uno strumento potente e questo libro vi aiuterà a rimodellare il ritmo della vostra vita". Naturalmente nelle playlist c'è anche lui: Every Breath You Take dei suoi Police è - come Imagine - tra i brani che mettono calma ("grazie a quel ritmo trascinante che fa rilassare corpo e mente"). Altro esempio di canzone che riduce l'ansia? New York New York: sì, proprio l'inno di Frank Sinatra alla città che non dorme mai è al contrario estremamente rilassante per via di quel ritmo dondolante (27 beat al minuto, dicono gli esperti) che ammalia. Per non parlare di quella canzone positiva già nel titolo, Here Comes The Sun dei Beatles: come fai a non rasserenarti al pensiero del sole che arriva?E se i Favolosi Quattro sono ideali per il relax, i loro sempiterni rivali serviranno naturalmente a ridarci la carica: e Brown Sugar dei Rolling Stones, che mica tanto velatamente già accennava appunto all'aiutino sintetico, è infatti nella lista delle canzoni che danno energia. Dove i nostri esperti hanno moltiplicato davvero gli sforzi: costruendo playlist particolari che creano uno stato di allerta che aumenta proporzionalmente con la velocità appunto dei beat per minuto, in codice Bpm. Così da Pride (The Name of Love) degli U2, 106 Bpm, si finisce a Don't Phunk with My Heart del Black Eyed Peas, 130 Bpm, passando per Lady Madonna sempre dei Beatles, 110. Oppure da Back on the Chain Gang dei Pretenders, 138 Bpm, l'ideale da mettere su per ritrovare l'energia per mettere a posto la casa, si sale fino a The Power of Love di Huey Lewis and the News, 155 Bpm.E' proprio nella costruzione delle playlist l'aspetto scientifico più interessante di tutta l'operazione. In fondo lo dice anche il detto popolare: canta che ti passa. E un altro scienziato come Daniel Levitin aveva già chiarito in "Sei canzoni" che tutta la musica di questo mondo si potrebbe appunto ridurre a sei prototipi emozionali. Ma i tre psicologi vanno oltre: notando come ritmo, armonia, risonanza e sincronia sono fra l'altro termini musicali che vengono sorprendentemente usati anche nello studio del cervello. E che i ritmi del cervello, viceversa, sono organizzati con gli stessi principi della musica. Noi stessi, dicono, siamo musica: "La prima musica codificata nella nostra memoria è proprio la prima vibrazione che ci ha generato: il ritmo delle nostre prime cellule". "Imagine" te stesso: la droga naturale che ci portiamo dentro. articolo completo al seguente indirizzo: http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2012/01/03/news/musica_anti_stress-27522931/?ref=HRERO-1per approfondimenti: http://www.iltuopsicologo.it/