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Depresse a 14 anni per colpa dei media


Tristi, senza capire nemmeno il perché, e sotto pressione: così si sentono le teenager inglesi che, mentre sfogliano le riviste o navigano sui siti web, inciampano in continuazione in immagini e stimoli che evocano uno stile di vita ed estetico che genera insoddisfazione e inadeguatezza. Lo sostiene uno studio britannico promosso dalla Girlguiding britannica e dalla Mental Health Foundation: il bombardamento mediatico sulla chirurgia plastica e i modelli sessuali cui sono sottoposti gli adolescenti è causa di stress e disagio soprattutto tra le ragazze. Le giovanissime sentono di dover crescere troppo in fretta e il risultato è un'eccessiva vulnerabilità. E la parte del leone nella frustrazione dilagante è ancora una volta interpretata dall'ideale di magrezza eccessiva e di corpo perfetto. ADOLESCENZA – L'adolescenza è un'età notoriamente irrequieta, durante la quale si attraversano picchi emotivi e si scopre il tormento esistenziale. Ma è pur vero che è una fase della vita di grande vitalità e spensieratezza, nel corso della quale c'è una fame di vita e di esperienze difficilmente ripetibile. Eppure sempre più ragazzi, prima ancora di varcare la soglia dei sedici anni, si sentono depressi e poco motivati. E questo non è normale. L'argomento è inflazionato, ma dolorosamente vero, e trova un'ulteriore conferma in un sondaggio a cui hanno partecipato 350 adolescenti di 4 differenti categorie sociali e culturali. LA RICERCA – L'inchiesta, dall'evocativo titolo «Generation Under Stress?» (Generazione sotto stress?), sottolinea che due ragazze su cinque, subito dopo aver letto una rivista o dopo aver visitato un sito, avvertono un senso di ansietà e di depressione generato dal non sentirsi pronte al mondo che le aspetta. La cultura della taglia zero, così come viene chiamata dagli esperti, partorisce un modello pericoloso e ancora una volta inneggiante all'anoressia, e il consumismo che aleggia intorno a gadget irrinunciabili come l'iPod o l'ultimo modello di cellulare è responsabile di un grande disagio. Infine, a conferma di un triste clima di incertezza, il 74 per cento delle teenagers si sente in pericolo. LE CIFRE – I numeri di questo disagio sono inquietanti: il 42 per cento delle giovanissime tra i 10 e i 14 anni è stato oggetto di offese o prevaricazioni, il 32 per cento ha un amico/a che soffre di disordini alimentari e la metà di loro conosce qualche coetaneo che soffre di depressione. Infine, per le giovani donne e per le ragazzine è normale avere comportamenti autolesionisti. Secondo il dottor Andrew McCulloch, amministratore delegato della Mental Health Foundation, il fenomeno non è da imputare solo alla qualità dell'informazione e dell'intrattenimento, ma anche alla prematura esposizione di molte pre-adolescenti a stimoli che non le dovrebbero riguardare. La generazione di oggi viene sottoposta a input adulti quando ancora non è pronta per assorbirli, né fisicamente né psicologicamente, e la risposta è uno stato di tristezza e di confusione che ostacola un corretto sviluppo. Il danno alla crescita emotiva è altissimo: difficilmente quelli della generazione sotto stress potranno diventare adulti felici e i media hanno delle grandi responsabilità. Emanuela Di Pasqua14 luglio 2008(ultima modifica: 21 luglio 2008) fonte www.corriere.it