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HIKIKOMORI, BARRICATI IN CAMERETTA


Si chiama hikikomori, ed è un fenomeno giapponese. In Italia non esiste ma in compenso aumentano i casi di fobia sociale, una patologia che gli somiglia molto. Ne parliamo con lo psicologo Roberto Cavaliere Ci sono ragazzi che a un certo punto della loro vita decidono che non vogliono più avere contatti col mondo. Che tutti e tutto ciò che sta fuori dalla loro cameretta non li interessa, e si barricano tra le quattro mura. È un fenomeno che si chiama hikikomori e viene dal Giappone. Riguarda più di un milione di giovani, adolescenti e post-adolescenti. Hikikomori significa letteralmente stare in disparte. Vuol dire abbandonare la scuola, gli amici, tagliare i ponti con tutto e tutti. «Non è una patologia riconosciuta dalle associazioni nazionali degli psichiatri, come un po' tutte le nuove patologie -  ci spiega il dottor Roberto Cavaliere, psicologo -  La patologia più simile potrebbe essere la fobia sociale, una sorta di timidezza eccessiva. È un fenomeno culturalmente e socialmente giapponese. Nel mondo Occidentale c’è però qualcosa che gli assomiglia molto. Parliamo di quei ragazzi che si chiudono in camera e trascorrono la stragrande maggioranza del tempo lì, incollati a un computer, una chat, un videogioco. Nel Sol Levante il fenomeno è portato all’estremo, fino a diventare una sorte di prigione. È una delle tante forme di disagio adolescenziale». «Qualcuno l’ha definita anche una sorta di anoressia mentale nei maschi - prosegue - mi spiego: nell'anoressia manca il contatto con il proprio corpo. Chi soffre di hikikomori è come se attraverso relazioni solo virtuali si rifiutino di interagire fisicamente con gli altri». Com'è che a un certo punto questi soggetti si barricano in camera?Dei germi nel ragazzo già ci sono. Parliamo di soggetti già di per sé introversi e molto timidi. In Giappone poi solitamente questi ragazzi hanno dei genitori che privilegiano molto l'aspetto competitivo, i risultati. Poi primi insuccessi scolastici, insieme a episodi più o meno velati di bullismo, accentuano quelli che sono i tratti caratteriali esistenti e si arriva alla vera e propria forma del ritiro sociale. In sostanza possiamo dire ci sono sì episodi scatenanti, ma che trovano un terreno fertile anche in caratteristiche personali.Sono ragazzi in qualche modo incapaci di affrontare la realtà?Parlerei più che altro di incapacità nell'affrontare le frustrazioni, non la realtà in generale. Davanti a una realtà di tipo competitivo, questi ragazzi non avendo le caratteristiche personali per affrontare un tale tipo di competizione preferiscono ritirarsi. Non vanno però stigmatizzati come persone incapaci di affrontare la realtà: sono persone che non hanno gli strumenti adatti per confrontarsi con un certo tipo di realtà. articolo completo al seguente indirizzo: http://donna.libero.it/lifestyle/hikikimori-fobia-sociale-adolescenza-solitudine-isolamento-ne1675.phtmlper approfondimentihttp://www.iltuopsicologo.it/hikikomori.htm