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TANORESSIA: DIPENDENZA DALL'ABBRONZATURA


Passate ore e ore sotto il sole, magari senza usare creme protettive, alla ricerca della tintarella perfetta? In inverno, frequentate assiduamente i solarium e non riuscite a rinunciare alle lampade solari? Siete disposte a tutto pur di abbronzarvi, costi quel che costi? Attenzione! Siete probabilmente vittime della tanoressia - neologismo formato proprio dall'unione dei termini tan, (abbronzatura in inglese) e orexía, dal greco órexis (appetito) -, un comportamento che alcuni non esitano a definire patologico, caratterizzato da un bisogno quasi ossessivo di esporsi il più possibile ai raggi ultravioletti, naturali o artificiali che siano, per apparire sempre abbronzati.Una percezione sbagliata di séLa causa di questo problema? Innanzitutto una percezione distorta dell'immagine di sé, esattamente come accade nel caso della ben più nota anoressia. Infatti, così come l'anoressico è convinto di non essere mai sufficientemente magro, anche quando è ormai pelle e ossa, allo stesso modo il tanoressico pensa di non essere mai abbastanza scuro; è da qui a diventare abbronzatura-dipendenti il passo è breve. Alla base di tutto, come per il disturbo alimentare, una forte insicurezza, l'incapacità di accettarsi per come si è e, non ultima, una certa dose di autolesionismo. "Tuttavia, andrei cauto prima di affibbiare l'etichetta di tanoressico a chiunque esageri nella ricerca della tintarella", precisa il Prof. Giuseppe Monfrecola, Direttore della Scuola di Specializzazione in Dermatologia e Venereologia dell'Università degli Studi di Napoli Federico II. "Piuttosto, nella gran parte dei casi si tratta della pericolosa estremizzazione di una moda, quella dell'abbronzatura come status-symbol, che senza dubbio attecchisce in modo particolare nei soggetti più fragili e psicologicamente deboli". I più a rischio sembrano essere soprattutto le donne e i giovani, più sensibili al fascino delle mode e convinti di essere più belli, forti e desiderabili se super abbronzati.Dipendenza da lettino solareSe non è una vera e propria patologia, certo è che la tanoressia sembra andarle vicino, per lo meno quando si tratta di giovani e abbronzatura indoor. Una conferma viene da uno studio americano pubblicato da poco sulla rivista Archives of Dermatology, secondo cui l'uso continuativo dei lettini solari può sfociare nella dipendenza e in molti casi ne ha tutti i crismi. Gli autori della ricerca, un'équipe del Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di New York, hanno studiato 421 studenti di college, 229 dei quali nell'anno precedente erano ricorsi abitualmente, in media una volta ogni 10 giorni, alle lampade UV. Ebbene, quasi il 40% è risultato dipendente dalla tintarella e aveva o aveva avuto sentimenti e comportamenti tipici della dipendenza: cercare di smettere senza successo, senso di colpa per questa necessità, trascurare il lavoro o altre attività a favore delle sedute abbronzanti, voglia di sottoporsi alle lampade come primo pensiero al risveglio.articolo completo al seguuente indirizzo: http://donne.virgilio.it/benessere/salute-in-pratica/tanoressia-se-tintarella-diventa-malattia.htmlper approfondimenti http://www.iltuopsicologo.it/dipendenze.asp