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RITORNA LA PAURA DI VOLARE ?

Post n°59 pubblicato il 03 Luglio 2009 da iltuopsicologo1964
 

Prima la tragedia del volo Air France precipitato nelle acque dell'Atlantico. Poi, a meno di un mese di distanza, il dramma al largo delle isole Comore. Sono sicuri i nostri aerei? I freddi numeri della statistica dicono di sì. «Parlando di aviazione civile, la probabilità di essere coinvolti in un incidente aereo, anche non mortale, è di circa una su un milione» spiega Luca Chittaro, docente di interazione uomo-macchina all'università di Udine. «In un anno ci sono circa 35 incidenti per 35 milioni di voli complessivi», continua Chittaro.


A guardare in numeri sembra che ci sia poco di cui preoccuparsi. Eppure la paura di volare è molto diffusa. Perchè?
Ci sono diversi motivi. Il primo è la familiarità. L'aereo non è assolutamente familiare, a differenza, per esempio, dell'automobile, che prendiamo migliaia di volte all'anno. Ci sono una serie di eventi normali e legati al mezzo che spaventano i passeggeri meno esperti. Il campanello che chiama le hostess, per esempio, spesso genera disagio e paura. Vale lo stesso per le turbolenze. Eppure quando siamo su un autobus, in una strada piena di buche, siamo soggetti a sollecitazioni a volte maggiori. Chi vola di frequente, queste cose le sa. Acquisisce confidenza con il mezzo e ridimensiona la paura. Poi c'è la questione del controllo.

Cioè?

Una volta saliti su un aereo si deve rinunciare alla possibilità di avere il controllo del mezzo su cui ci si trova. L'automobile dà invece una sensazione di maggiore controllo. Parlo di sensazione perchè spesso è illusoria: se un tir invade la corsia contromano c'è poco da fare per chi guida. Sull'aereo ci si deve affidare ai piloti professionisti, ai controlli, alle migliaia di ingegneri che ci hanno lavorato. Il problema è che la percezione del rischio entra nella sfera dell'emozione piu' che della razionalità.

I numeri fanno poco presa su chi ha paura di volare...
Esattamente. Le emozioni hanno un ruolo fortissimo. Soprattutto quando i media parlano approfonditamente di un incidente aereo, come nel caso del volo Air France precipitato nell'Atlantico all'inizio di giugno. Più le descrizioni sono drammatiche più sale la paura. Gioca un ruolo anche l'immaginazione. Le persone pensano a situazioni terribili, magari impossibili nella realtà.

Oltre alla familiarità, di cui abbiamo parlato, va detto che il volo non è nella natura dell'uomo. Questo influenza la paura?
Se non fossimo mai saliti su un'automobile e un amico ci proponesse un giro a 140 chilometri orari saremmo terrorizzati. L'abitudine gioca un ruolo notevole. Certo, il volo introduce l'elemento dell'altezza, che fa riferimento alle radici primordiali della paura dell'uomo. Il che complica le cose.

Cosa si può fare per contrastare la paura di volare?
Esistono tecniche di rilassamento che sfruttano la respirazione e la visualizzazione di immagini tranquillizzanti. Nei casi più seri, però, da soli è difficile farcela.
Le compagnie aeree più note organizzano dei corsi. Nella prima parte, i partecipanti familiarizzano con il mezzo, parlando con piloti e visitando gli hangar, apprendono le motivazioni tecniche per cui l'aereo è sicuro, discutono le proprie paure con uno psicologo, per poi concludere l'esperienza con un volo vero e proprio con tutte le spiegazioni e l'assistenza da parte del pilota e del personale di bordo.

1 luglio 2009

ARTICOLO COMPLETO AL SEGUENTE INDIRIZZO: http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Mondo/2009/07/paura-volare-luca-chittaro.shtml?uuid=22c10992-6649-11de-ba89-a7e6967b40ec&DocRulesView=Libero

L'AEREO RIMANE IL MEZZO PIU' SICURO AL MONDO

Un incidente con almeno una vittima ogni due milioni di voli. Quattro vittime per milione di ore di volo, mentre il 24% dei passeggeri sopravvive in media agli incidenti aerei.

Le drammatiche notizie dell'ultimo incidente di Yemenia Airlines, che segue praticamente di un mese lo schianto nella tempesta del volo 447 di Air France, fanno pensare a un'impennata anomala degli incidenti aerei e al rischio sempre più concreto per chi deve volare. Non è vero. Invece, la media rimane quella degli ultimi cinque anni, cioè la più bassa di sempre, e comunque non superiore agli ultimi decenni. L'aeroplano resta infatti il mezzo di gran lunga più sicuro con il quale spostarsi. O addirittura stare fermi: è più probabile avere un incidente domestico grave o mortale in casa che non perdere la vita in volo su un aereo di linea.

Eppure, l'aeroplano è da sempre il mezzo di trasporto che evoca le peggiori ansie e paure. Alitalia ha da due decenni avviato ad esempio corsi per vincere la paura del volo, mentre a bordo di un qualsiasi velivolo i volti tesi di molti passeggeri magari alla loro prima esperienza di volo raccontano durante ogni decollo, atterraggio o turbolenza quanto sia ancora diffusa l'ansia nei confronti dello strumento che permette all'uomo di librarsi in aria. Gli psicoterapeuti reputano la paura del volo come uno degli elementi ansiogeni più forti nella vita di un soggetto.
Eppure, non solo il volo aereo di linea è l'attività forse più regolamentata e protetta fra quelle in cui può capitare di essere coinvolti, ma è anche la più sicura. Nonostante i rischi di eventi naturali imprevedibili (praticamente inesistenti), di cedimenti meccanici, di errori umani o anche di terrorismo, il volo infatti rimane sostanzialmente sicuro.

Nella statistica della pericolosità dei viaggi, in cui viene utilizzato il parametro delle "morti per miliardo di chilometri percorsi", secondo Detr Research a detenere la corona del mezzo di trasporto più pericoloso è la motocicletta con 108,9 decessi, seguita dai pedoni (cioè chi si sposta a piedi) con 54,2 morti, poi la bicicletta (44,6), l'auto (3,1), il trasporto su acqua (2,6), su camion (1,2), su treno (0,6), su autobus urbano (0,4) e infine con l'aereo (0,05).

Nel 2008 il numero complessivo di morti per incidenti aerei è stato di 876 vittime in 147 differenti incidenti. Il peggior anno per l'aviazione civile è stato il 1972 con 3.214 vittime e il più sicuro è stato il 2007, con 766 vittime. La metà degli incidenti aerei è stata causata da un errore determinante dei piloti, sia esso basato su un errore meccanico che su un giudizio erroneo per esempio in una situazione critica.

Soprattutto, come sosteneva anche Alexander Graham Bell, ci sono due punti relativamente critici di un volo: il suo inizio e il suo termine. La maggior parte degli incidenti avviene infatti durante la fase di decollo e di salita, (30%) oppure di discesa e atterraggio (61%). Il restante 9% è durante il volo in quota e i cambi di rotta (Fonte: Statistical Summary of Commercial Jet Airplane Accidents, Boeing). Ma è da notare che queste ultime fasi ricoprono circa il 60% del volo di un aereo, quindi la relativa sicurezza è ulteriormente rafforzata dal fatto che è protratta più a lungo rispetto al rapporto tra livello di rischio e tempo complessivo di volo.
Infine, la statistica analizza quante sono le possibilità per un passeggero di un volo di linea, a prescindere dalla sua durata, di incappare in un incidente aereo con almeno un morto (che non sia il passeggero stesso): 1 ogni 8,47 milioni di voli, cioè quanti ne bastano per novemila vite da pilota. Invece, il rischio di essere la vittima dell'incidente è di 1 su 13,57 milioni di voli.
Volare è ancora, nonostante tutto, il mezzo di trasporto più sicuro che l'uomo possa utilizzare.

1 luglio 2009

ARTICOLO COMPLETO AL SEGUENTE INDIRIZZO: http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Mondo/2009/07/incidente-aereo-probabilita.shtml?uuid=e31e4faa-6654-11de-ba89-a7e6967b40ec&DocRulesView=Libero

PER APPROFONDIMENTI http://www.iltuopsicologo.it/Aerofobia.htm

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