Notte che consola

a te...


Ed oggi avevo deciso di andare al mercato, mi ero concessa un giorno di riposo, dopo le prove intercorso, la giornata non era delle migliori, ma ho convinto lo stesso mia madre a farmi compagnia e così abbiamo assistito ad una delle scene più agghiaccianti che mi siano mai capitate. Mentre sceglievo qualche caramella da comprare si sente un urlo venire dalla bancarella di fronte, mi giro ma non vedo niente, così prendo il mio pacchetto e faccio per andare, e vedo…..Una donna con il cranio aperto lì che giaceva a terra mentre un uomo come un forsennato tentava di rianimarla con un messaggio cardiaco disperato…E i miei occhi si riempivano di lacrime senza neanche riuscire a trattenere l’emozione, riconosco una mia conoscente sconvolta e le vado incontro, e mi racconta di essere stata lei la prima ad assistere quella donna, mi racconta di averla vista cadere a faccia a terra e che quando lei si è abbassata per aiutarla ha capito subito che non vi era molto da fare…la mia reazione…è stata appoggiarle una mano alla spalla e cercare di chiederle se aveva bisogno di un po’ d’acqua.E intanto la folla smaniosa, avida si faceva fitta, ed io cercavo di trovare mia madre per andare via…avevo visto l’immagine della morte sul viso bianco che contrastava così tanto con il sangue che rappresentava vita fluida sul viso ormai privo di emozione.Ed io non riuscivo a pensare che a quella donna. Chissà, pensavo, quante volte aveva fatto lo stesso rito, scartare la frutta migliore per chi l’attendeva a casa, e chissà se mai le era passato per la testa che quella mattina, sarebbe stata l’ultima volta che lo avrebbe fatto. Lì in quel luogo così a lei familiare e così in contrasto con la morte, dove il fermento si contrappone all’immobilità e della morte, dove le urla hanno tutt’altra natura di quelle che nascono per il dolore, ma per contrattare il prezzo più conveniente per il kilo di pomodori appena scelto… dove la semplicità della gente si contrappone alla solennità del grande silenzio…E mentre tutto questo accadeva nel mio cervello, mi accorgevo che non tutti abbiamo lo stesso rispetto della vita…e direi anche della morte…c’era chi con semplicemente continuava a scartare la verdura lì accanto al corpo di quell’essere umano come noi…che era viva un minuto fa insieme a noi… Dio….ma come si fa?… lo stesso negoziante ha dovuto allontanare questi sciacalli, che poi erano donne come me, che avrebbero dovuto essere, almeno in teoria, più sensibili, spiegando che non era possibile vendere in quel momento così drammatico…la sporcizia di un’anima non può essere pulita neanche dalle lacrime portate della morte, che costano l’addio di una vita …ma nemmeno questa esperienza basta per la mortale presunzione di essere esonerati dalla morte…