Notte che consola

Peppino girella


È uno sceneggiato, oggi si chiamerebbe fiction, di Eduardo de Filippo, recentemente Saviano ne ha fatto una citazione nella trasmissione “vieni via con me” a proposito dei rifiuti a napoli, dove Eduardo recita forse una delle parti più significativa dell’intera opera. La trama in breve narra di una famiglia napoletana caduta in rovina in seguito alla perdita di lavoro di Andrea Girella, per molti anni era rimasto senza un’occupazione continuata, la moglie per tirare a campare si era vista costretta a lavorare, cuciva le camicie e faceva il mezzo servizio per le persone borghesi.La situazione sembra non avere sbocchi, ma il piccolo e “giudizioso” Peppino, che poi è il vero protagonista, incomincia a lavorare come garzone in un bar del centro, e comincia a portare quel che guadagna a casa per sostenere la famiglia. La realtà, la fortuna, lo schifo di una vita che ti smartella in faccia la pena della necessità del denaro.Nel guardare questo sceneggiato ho quasi dimenticato a quanto quella pellicola fosse vecchia, è così terribilmente attuale. Ho Odiato la parte di Eduardo così schifosamente reale, quell’orgoglio tagliante che rende gli sguardi carnefici e ingiusti. Peppino che poi è il cuore di tutta la storia è davvero un personaggio straordinario, mi è entrato dritto nel cuore.Dopo aver visto questo capolavoro, sono rimasta turbata per un po’ di giorni, è impregnato di quella vita fatta di storia vera, ma c’è anche quella dignità sporca di necessità che porta ad un rinnovamento. La quotidianità di una vita fatta di gesti sempre uguali senza respiro, sbattuti dai soliti pensieri per campare.  Inutile dire che consiglio a tutti di vederlo… si conserva nel cuore. Grazie Eduardo…