MOMENTI
I pensieri sono spiriti in movimento come le onde del mare...
Creato da imperfetta il 14/06/2008CONDIVIDENDO....
Dopo CANTO XXV INFERNO - DONNE AFFETTE DA ENDOMETRIOSI
lunedì 11 maggio è uscito CONDIVIDENDO. Lacrime e sorrisi nell’endometriosi
"Non voglio rinnegare gli effetti devastanti di questa malattia subiti dal corpo, ma credo si possa, insieme, riuscire ad alleviare almeno il dolore dell’anima e così, come avviene nella mia vita, vorrei che per ogni donna ci fossero spiragli di luce e di speranza, nel percorso verso l’accettazione, che andassero a fare media con i momenti dolorosi vissuti e riscattassero il loro diritto di poter vivere e non di sopravvivere. "
Veronica Prampolini
L’acquisto di CondividEndo sosterrà le iniziative dell’APE.
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VERONICA A FESTA ITALIANA!!!
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CONDIVID-ENDO
PALERMO
Sabato 10 ottobre ore 10.30 presso la sede di ARCIDONNA - via Alessio Di Giovanni 14, con la presenza delle Dott.ssa Granatelli - Dott.ssa Sgadari psicologhe del Centro Aspen di Palermo http://www.centroaspen.it/,
All'incontro, aperto a tutti e gratuito, possono partecipare tutti coloro che sono coinvolti direttamente o indirettamente con la malattia.
Nel nostro blog http://blog.libero.it/endopalermo/, trovate tutte le informazioni e i contatti.
E' gradita conferma.
Partecipate numerose!
Saluti
Le endocummari
NONNA RACHELE
ENDO-INTERVISTA
TG R Emilia Romagna
Intervista rilasciata da Veronica e Marisa il 2 aprile 2008
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Post n°52 pubblicato il 08 Dicembre 2009 da imperfetta
Nota su Facebook di un'amica: "Proprio oggi riflettevo sul significato di Normalità … mi chiedevo cosa fosse per me la normalità … la mia vita è normale, niente di che, lavoro e studio; colazioni, pranzi e cene; shopping low cost e risparmio ben bilanciati; notte e giorno ….. sì normale … direi … niente di che … come tutti .. ma in realtà c’è chi non studia o chi non lavora, chi non risparmia e chi non si può permettere neppure di comprare un paio di scarpe … anche quella è la normalità … la loro normalità … sembrerà un discorso alquanto scontato e stupido ma è così, per ognuno di noi esiste una normalità … Ma allora quando subentra un cambiamento?? Qualcosa che veramente porta una nuova ventata nella propria vita, positiva o negativa …. Un fidanzato, un cognato, l’arrivo di un animale, la fine di una relazione, la scomparsa di qualcuno …. Ci cambia, eccome …. Ma in fondo tutto questo fa parte della vita, è nella norma … è normale appunto … Allora io volgo il mio sguardo a coloro che vivono una normalità pessima ..le donne del Congo … della Cecenia, i bambini del Brasile o dell’Africa , i lavoratori cinesi, i bambini minatori e quelli soldato…. (ma anche gli animali sgozzati per le pellicce …. etc) Non sono luoghi comuni …. perché da tempo ho la fortuna di dare il mio contributo ad alcuni bambini delle favelas: che bello pensare che Gabriel è diventato un falegname, Rosa ha avuto finalmente un apparecchio acustico e Pedro la sua carrozzella … Grazie a figure come Don Renato Chiera, la cui normalità da molti anni a questa parte è abitare in Brasile ed aiutare con tutto il cuore chi ha molto meno di noi. Tutto per cui è relativo … Voi, vi starete chiedendo : E quindi?! Quindi il Natale si sta avvicinando e la gente non ha voglia di sentire cose negative … il problema è che le persone in genere non hanno mai voglia di sentire cose negative, non hanno mai piacere a volgere lo sguardo a situazioni difficoltose … ma vedete, ci sono donne, uomini che ogni giorno affrontano le loro difficoltà con grande coraggio e, spesso, da sole ….. Quanto contano nella vita gli amici? Tanto!! Sono loro che ti ascoltano, che sono sempre disponibili ad aprire le loro braccia e d accoglierti con grande amore …. Ho conosciuto molte donne che si comportano così, proprio come il tuo migliore amico … ma non lo sono … Perché in realtà ti conosce da appena mezz’ora …. Sono donne che ti ascoltano, si mettono nei tuoi panni, ti tengono per mano, ti asciugano le lacrime … ma sono ovviamente pronte anche nei momenti più belli …. Come può scaturire un amore del genere tra persone che a malapena si conoscono? Dalla condivisione …. Di che cosa? Di una malattia, che può essere qualsiasi, ma che in questo caso ha un nome preciso, difficile, che non interessa a molti, per la quale non esiste neppure un dignitoso campo di ricerca …. Come dire: non siete delle ammalate interessanti … chi se ne frega se vivete una normalità diversa, dolorosa, invalidante … chi se ne frega se provate un dolore fisico talmente forte da non farvi alzare la mattina dal letto … (ma che dovete fare perché altrimenti con cosa mangiate?) …. Ma cosa importa se questa malattia vi fa subire nel migliore dei casi due interventi …. Ma cosa importa se questi interventi vi conducono alla resezione dell’intestino o alla lesione delle vostre ovaie … ma a chi importa se a voi non sarà data la possibilità di diventare madre ( mi basta pensare ai 4 no del referendum sulla fecondazione assistita) …. Ma a chi importa delle visite mensili, delle pasticche giornaliere e delle ingenti spese che dovete sostenere per potervi curare …. Bè … per ora non importa proprio a nessuno …. Perché lo Stato non si muove, perché la gente non si interessa e perché i medici generici non ascoltano gli studi degli specialisti …. Queste donne si trovano da sole a combattere con un nemico che tutti ignorano ma che procura loro un dolore incessante …. un dolore fisico ma soprattutto psicologico, perché si sentono isolate e completamente tagliate fuori dalla vita, dalle possibilità che tutti hanno … Purtroppo all’ombra delle inutili discussioni tra Carfagna e Bianconi, queste donne vengono lasciate da sole. Non voglio incedere su cosa sia questa malattia o cosa comporti perché non sarebbe il caso … perché basta aprire internet e trovare centinaia di testimonianze di donne che la subiscono ogni giorno …. Vi chiedo un regalo di Natale per loro (… per me) … ve lo chiedo sapendo bene che esistono molti altri problemi e malattie …. Ma ritengo che qualcuno dovrà pensare a ben tre milioni di donne italiane … questa malattia infatti ha una così larga diffusione … ed è femminile ….sarà per questo che lo Stato non se ne occupa? (al contrario di quanto accade nel resto d’Europa)… Bisogna lottare … ed è quello che queste donne stanno cercando di fare …. Quindi se volete sostenere queste donne donate una vostra offerta, fosse anche solo di 5 euro all’Associazione Progetto Endometriosi onlus , composta da sole donne malate… I versamenti si possono effettuare con tali coordinate: Banca Popolare Emilia Romagna c/c numero 1664579 intestato a : Associazione Progetto Endometriosi onlus, IBAN IT88Q0538712802000001664579 Oppure è possibile donare online attraverso il link a Paypal presente sul sito www.apeonlus.info.
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INFORM-ENDO
Ci sono domande che spesso ci poniamo, alle quali non sappiamo dare risposta. Una fra tante è questa:
A volte alcuni dottori escludono la laparoscopia proponendo una laparotomia per avere la situazione sotto controllo. La laparoscopia ha davvero dei limiti tecnici o può essere sostituita alla laparotomia?
Risponde il dott. Stefano Landi:
"Dagli anni 90 è ormai accertato che l'intervento per endometriosi sia meglio effettuarlo in laproscopia. I primi studi della fine degli anni 80 e primi anni 90 non avevano evidenziato nessun beneficio in termini di fertilità o controllo del dolore e l'unico argomento a favore della laparoscopia era il miglior risultato estetico e la più rapida ripresa. Argomenti questi, comunque non trascurabili dato che solitamente una donna con endometriosi andrà incontro a più di un intervento nel corso della sua vita.
Con il migliorameno della tecnica, negli anni seguenti è apparsa chiara la netta superiorità della laparoscopia, tanto che è considerata tecnica di prima scelta nelle linee guida. I vantaggi sono dovuti al fatto che poichè l'immagine è ingrandita e gli strumenti sono di diemensioni inferiori a quelli usati nella laparotomia, l'escissione compelta di tutta l'endometriosi (che è lo scopo della nostra chirurgia) riesce ad essere fatta con più
precisione e completezza. Il problema della laparoscopia, non sta nel fatto, come qualcuno dice che è impossibile operare l'intestino o la vescica (assolutamente non vero)
quanto nel fatto che richiede un chirurgo altamente specializzato. Le persone infatti che hanno avuto un training sufficiente per operare l'endometriosi sono infatti poche. Ricordo fra l'altro che gli interventi per endometriosi sono forse i più complessi che può affrontare un ginecologo o un chirurgo".
Altre info sul sito del Dott. Landi www.stefanolandi.it
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