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Per chi lo avesse perso...


                                                     BABEL                un film di Alejandro González Iñárritu                                   
“Noi parliamo delle frontiere soltanto come di luoghi fisici, piuttosto che di un’idea mentale. Sono convinto che le vere frontiere siano quelle che esistono dentro di noi.”  Alejandro González Iñárrituhttp://www.youtube.com/watch?v=Oh0GjIQj9tc  “Il titolo, ‘Babel’, l’ho trovato un paio di mesi prima delle riprese. Mi sembrava giusto perché riassumeva bene questa idea della difficoltà di comunicazione. Nella Bibbia si racconta di questa torre che doveva arrivare fino al cielo e che provocò l’ira di Dio e la confusione degli idiomi. Per me le lingue non sono un problema, i problemi sono i pregiudizi che ci allontanano. Di questo parla il film: volevo far vedere non ciò che ci separa ma quello che ci rende simili.” “Inizialmente la storia si svolgeva in Tunisia ma siccome a 17 anni ho fatto un viaggio in Marocco con soli 100 dollari per quindici giorni, ed è stato il periodo più bello della mia vita, allora ho deciso di ambientarlo lì”.“La prima volta che sono stato in Giappone era il 2000. Ero stato invitato al festival di Tokyo con il mio film ‘Amores perros’. Ci sono poi tornato e mi sono innamorato, tra ideogrammi e kimono, della cultura giapponese. Mi interessa la contraddizione tra modernità e tradizione e l’estetica delle città. Pensavo che quella parte del mondo avrebbe creato un giusto equilibrio con il resto”. “Questo film parla di legami, legami tra genitori e figli. Un tema molto personale per me e Alejandro anche se non abbiamo mai avuto figli in pericolo, soprattutto con babysitter irresponsabili che lasciano i bambini nel mezzo del deserto. Al di là di questo, è stata un’esperienza straordinaria: ho foto e ricordi del villaggio marocchino e di quei meravigliosi bambini.“La mia idea non era di dividere i personaggi in buoni e cattivi. Ho cercato di fare un ritratto senza ricorrere a stereotipi. Non volevo pregiudizi in un film che parla di pregiudizi. Certo, il cuore del film è l’analisi di un impero come quello degli Stati Uniti che vede gli altri come nemici. E’ un discorso che riguarda le nazioni, gli esseri umani ma anche le istituzioni come la polizia che non viene fuori molto bene dal mio film. Quello che accade alla frontiera con il Messico è tremendo. Ed è la conseguenza dell’idea ossessiva degli Stati Uniti di dover sempre e comunque mostrare il loro potere”. Intervista raccolta da Chiara Ugolinihttp://trovacinema.repubblica.it/news/dettaglio/Iñárritu:-Vi-racconto-la-babele-dellanima/308246ASSOLUTAMENTE CONSIGLIATO!                                              notteluna