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CAMPIONE DI INCASSI IN FRANCIA


                      
  guarda il video:http://www.youtube.com/watch?v=IBJ4F0l6gQo# Il protagonista del film Philippe Abrahms (Kad Merad) è impiegato presso un Ufficio Postale in Provenza ma vorrebbe trasferirsi, su richiesta della moglie, in una località della Costa Azzurra. La moglie di Abrahms, Julie (Zoe Felix), donna dal carattere ossessivo e pessimista, rende la vita difficile a suo marito al fine di ottenere il tanto desiderato trasferimento. Philippe è così ossessionato da lei che, ad un certo punto, decide di fingersi handicappato al fine di ottenerlo ma viene scoperto nel suo proposito ed inviato, invece, per punizione a Bergues, una piccola cittadina del Nord della Francia.Il film ha ricevuto una grande successo in Francia con circa 18 milioni e mezzo di spettatori nei primi due mesi (febbraio 2008). Le ragioni del suo successo probabilmente sono da ricercare  soprattutto sull’uso della lingua "ch’ti" che ha reso possibili alcune gag esileranti non perfettaente rese nella traduzione italiana; non trascurabile a buona prova di un attore ormai completo come Danny Boon e la sceneggiatura dai perfetti tempi comici.     INTERVISTA AL REGISTA DANY BOON "Giù al Nord" ("Bienvenue Chez Les Ch'tis"), il film fenomeno che ha registrato il record nazionale in Francia nella passata stagione, con 21 milioni di biglietti venduti e un incasso di 140 milioni di euro. A Roma in occasione della presentazione alla stampa è stata realizzata l'intervista al regista, nonché interprete, soggettista e sceneggiatore del film, Dany Boon, comico di gran successo oltralpe, che da quindici anni calca i palcoscenici di Francia, in irresistibili one-man show. "Il cinema è un ottimo strumento di approfondimento della realtà, contro ogni pregiudizio"A cosa è dovuto a suo avviso, signor Boon, l'enorme successo ottenuto dal suo film? Forse alla marcata contrapposizione tra nord e sud? Credo che non sia mai stata fatta una commedia su questo argomento. Di solito in Francia la commedia parla del sud, e il dramma invece è spesso ambientato al nord. Di sicuro è la prima volta che si vede la regione a nord di Lille in un film comico. Per la prima volta parlando di nord non si assiste a drammi, suicidi, disperazione. Molti francesi hanno quest' idea di tragicità riguardo a quella zona. Ci sono molti pregiudizi da sfatare.Lei è un uomo del nord, e ilsuo in un certo qual modo risente della sua biografia. Che ricordi conserva del sud della Francia?Non volevo assolutamente parlare male della gente del sud. La mia è una commedia che ha lo scopo principale di far ridere, anche se non mancano momenti più commoventi. Ho cercato di evitare lo stile hollywodiano, e di inserirmi piuttosto nella tradizione della commedia francese, ed europea in generale. Non ci sono nette contrapposizioni nel mio film, che parla invece di integrazione. Certo, quando stavo cercando i luoghi per le scene nel sud, ho toccato con mano la tendenza della maggior parte delle persone a generalizzare e aderire a certi preconcetti e cliché.In che misura  il gioco linguistico e le gag legate alla lingua ch'tis hanno contribuito al successo del film?Sicuramente molto. Però devo dire che ho visto la versione sottotitolata in italiano (non quella doppiata, ndr) insieme a mia moglie, che parla molto bene la vostra lingua, e che mi ha assicurato che è stato fatto un ottimo lavoro per cercare di rendere una traduzione adeguata.Dany, si aspettava  questo successo?Proprio no! Il mio era nato come un fim molto personale, con un budget non altissimo, 11 milioni di euro, e invece dopo quattro settimane gli spettatori erano già 15 milioni. Le sale aprivano alle otto di mattina per consentire a tutti la visione, eppure c'è stata gente che rinunciava a fare le code e andava in Belgio a vedere il film!Sono due gli inconvenienti di questo successo: primo, non potrò che fare di peggio col mio prossimo film, e, secondo, adesso ho una libertà totale per i miei prossimi progetti, il che potrebbe essere pericoloso, potrei montarmi la testa (ride).Nel film ci sono riferimenti a Jacques Tati e Francis Veber. Intenzionali?Be' sì, indubbiamente mi sono ispirato a loro. Del resto sono i film con cui sono cresciuto, e li ho citati nelle mie gag. Ho evitato di proposito riferimenti al cinema hollywoodiano, smontando anzi certi valori tipici della commedia americana. Il mio film mostra persone semplici, che sono felici e vivono con gioia pur avendo molto poco. Volevo dire che la felicità è molto più autentica se data dal contatto con gli altri, piuttosto che dagli oggetti, o dalla scalata sociale. Ho voluto anche per questo che la storia fosse semplice e lineare. Forse è per questa semplicità che il film è piaciuto tanto anche ai bambini, contro ogni mia previsione.Nel futuro tornerà alla sola recitazione? Ha mai pensato di sviluppare la sua vena drammatica, sto pensando al film che ha interpretato con Daniel Auteuil "Il Mio Migliore Amico"?Nel film che sto facendo adesso con Jeunet interpreto un ruolo drammatico, che comunque ha dei risvolti umoristici. Certo voglio riprendere anche i miei one-man show in futuro. Ma soprattutto voglio continuare a fare film dove il dramma conviva con l'ironia. L'ironia significa distacco, e riparo di ogni male.29 Ottobre 2008 Francesca IppolitoGiampaolo Letta, AD di Medusa: Il doppiaggio è stato un lavoro molto complesso. Abbiamo chiamato un grande direttore del doppiaggio e lavorato a lungo. C'erano diverse possibilità, e abbiamo scelto di andare verso una non-lingua, che avesse lo stesso impatto comico della parlata ch'tis. Abbiamo anche fatto dei test con pubblico italiano e francese, e i risultati sono stati tutti positivi. Questo è un esperimento che speriamo rafforzi la nostra collaborazione con Pathé. Addirittura ci siamo aggiudicati l'accordo per girare un remake tutto italiano, che sarà l'unico rifacimento.  RISATE ALL'ITALIANA!