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VALZER CON BASHIR - Ricordando la storia


"Io sono un grido infinito"        P.P.Pasolini                                                                  LA  STRAGE DI SABRA E CHATILANel settembre 1982 le milizie cristiane uccidono centinaia di palestinesi inermi nei campi profughi di Beirut, con il "silenzio" assenzo degli israeliani Il 14 settembre il presidente del Libano Bashir Gemayel (eletto il 23 agosto) viene assassinato in un attentato organizzato dai servi segreti siriani. La situazione precipita.Il 16 settembre al tramonto, le truppe israeliane dislocate sul territorio,lasciano entrare nei campi  dei rifugiati palestinesi di Sabra e Chatilla le unità falangiste (le milizie cristiane) che rimangono nei campi per due giorni, massacrando uomini, donne e bambini. Molti uomini vengono uccisi, molti altri vengono torturati e quindi uccisi. A molti viene incisa sul petto una croce.  Il numero esatto delle vittime è sconosciuto. Il  capo dell'esercito libanese parlò di 460 morti. Per i servizi segreti israeliani furono circa 700-800 morti. David Lamb scrive sul  Los Angeles Times del 23 settembre 1982: “Alle 16 di venerdì il massacro durava ormai da 19 ore. Gli Israeliani, che stazionavano a meno di 100 metri di distanza, non avevano risposto al crepitìo costante degli spari né alla vista dei camion carichi di corpi che venivano portati via dai campi”. Il  16 dicembre 1982 il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite definisce il massacro un “atto di genocidio”. Gli israeliani si trovavano già in LibanoIl 6 giugno 1982 l'esercito israeliano invadeva il Libano con la cosiddetta “Operazione pace in Galilea”, dando inizio alla quinta guerra arabo-israeliana. Il Libano è da anni nel caos. Israele fornisce all'Esercito del Sud-Libano (cristiano-maronita) di Sa'd Haddad in funzione anti palestinese. In Libano si trovano infatti la formazione armata palestinese Settembre nero (1970) e la leadership dell'Olp. Nel Sud la Siria ha inoltre installato dei missili terra aria di fabbricazione sovietica. In poche settimane l'esercito israeliano occupa tutto il Libano meridionale. Il 13 giugno Beirut è pesantemente bombardata. L'Onu invia una forza multinazionale per assicurare la fuga dell'Olp da Beirut. Nel mese di agosto i miliziani dell'Olp vengono scortati fino in Tunisia, dove stabliscono il nuovo quartier generale. Il primo settembre l’evacuazione giunge al termine e le forze israeliane cominciano l’assedio dei campi profughi palestinesi.Furono condotte due inchieste: una in Israelee una in BelgioL'inchiesta condotta in IsraeleNel 1983 una Commissione di giustizia  presieduta dal magistrato Itzhak Kahan stabilisce che i diretti responsabili dei massacri sono Elie Hobeika e Fadi Frem. L’allora ministro israeliano della Difesa Ariel Sharon è ritenuto responsabile per non aver né prevenuto né fermato il massacro, pur essendo a conoscenza della situazione. Sono inoltre ritenuti responsabili anche il generale Raphael Eytan, capo di Stato Maggiore, e il generale Amos Yaron, comandante delle forze israeliane a Beirut. L’inchiesta svolta in BelgioÈ Il comandante falangista alla guida delle milizie che entrano a Sabra e Chatila. Il 24 gennaio 2002 un’autobomba uccide Hobeika a Beirut. Il giorno prima aveva dichiarato a due senatori belgi di voler fare nuove rivelazioni sui rapporti che ebbe con i generali israeliani nei giorni del massacro. La Corte di Cassazione del Belgio,in seguito a pressioni politiche da parte di Israele e Usa,  archivia le posizioni di Sharon. Le inchieste su Sabra e Chatila terminano qui.I retroscena sono ancora poco chiari            
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