COSE COSI'

RIFLESSIONE


La prima volta che l'uomo disse NO a Dioil male entrò nel mondo e l'umanità imparò a piangere. Sfogliando le pagine della storia umana,accanto alle rovine di potenze svanitebalzano ancora oggi vive e drammatiche, tante macchie di sangue umanoe innumerevoli dipinti di morte. Quanti regni, quanti imperi sono sorti a prezzo di massacri,quanti imperatori, re, sovrani, hanno eretto i loro pesanti troni d'orosulle spalle insanguinate di gente vinta ed oppressa. Ogni secolo, ogni anno, ogni giorno, forse ogni orail sole ha illuminato per millenni scene di violenza e di sterminio,l'aria è stata squarciata da grida di dolore e di piantoe la terra si è aperta per seppellire tanti corpi dissanguati da mani d'uomo. Anche la nostra società del benessere ha una storia quotidiananon di rado dettata dall'odio, dalla violenza e scritta col sangue. E così la storia umana continua ad essere spesso storiadi un uomo contro un altro uomo, di un popolo contro un altro popolo,di una nazione contro l'altra, di due potenze in lotta tra loro.Ed intanto le conseguenze dell'egoismo, dell'odio, della prepotenzae degli orgogli nazionali, si abbattono paurosamente sui bambini,sui deboli, sui poveri, e su gente che sembra essere natasolo per pagare con la fame, la malattia, l'oppressione e la morteil prezzo della cattiveria altrui. Lo stesso progresso scientifico, posto a servizio della guerra,mette sempre più paura, minaccia continuamente la pace ed aumenta l'insicurezza mondiale.I rapporti umani sono inquinati dallo sfruttamento reciproco,le relazioni tra i popoli infiacchiti dal sospetto,e molti affogano in una schiavitù di sesso, di droga, di evasione:schiavitù alla quale danno il nome di "libertà". Molti oggi parlano di pace e di giustizia,tutti vogliono un mondo migliore;eppure l'umanità continua a ripetere sempre più forte e concitatoil suo NO a Dio,l'unico che può dare la vera pace e la vera giustizia,quella pace che non è figlia delle armie quella giustizia che è figlia dell'amore.