COSE COSI'quando la serenità lo permette e parla |
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PERCHE’ TI AMO E sento di amarti oggi più di ieri perché il sole stamani è sorto prima perché la rosa ha pianto la sua rugiada perché stanotte più intensamente ti ho sognato perché mi sono svegliato con il tuo profumo tra le mani perché l’ansia di rivederti è impetuosa perché oggi mi sento forse più solo di ieri da "L'ultimo canto del melograno" |
Ho fatto un mantello al mio cuore
Nei momenti di pace smanioso l’ho tessuto
Fili di speranze di amori scoraggiati di gioie arginate di notti insonni di burrasche devastanti di paure senza albe di ricerche incredibili di amicizie inutili
Ho fatto del mio cuore un mantello
Per stare un poco più solo con me stesso da "Raccolta 16" |
"Non avrai altro Dio all'infuori di me,
Io, mi ci trovo al 90%......
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Sopravviverò in questa trincea tra attimi di sgomento dove bagliori di paura sono presenti come in un triller
Sopravviverò con il mio zaino fangoso più pesante dalla pioggia acida che ha logorato il mio esistere
Camminerò tra la melma impastata di sangue del mio passato e nella fronte grumi di sudore che nessuno asciuga
Sopravviverò se alla fine ci sarà un amore ad aspettarmi
Con una carezza
da "Il grido del silenzio" |
Allora Almitra di nuovo parlò e disse: Che cos'è il matrimonio, maestro? E lui rispose dicendo: Voi siete nati insieme e insieme starete per sempre. Sarete insieme quando le bianche ali della morte disperderanno i vostri giorni. E insieme nella silenziosa memoria di Dio. Ma vi sia spazio nella vostra unione. E tra voi danzino i venti dei cieli. Amatevi l'un l'altro, ma non fatene una prigione d'amore: Piuttosto vi sia un moto di mare tra le sponde delle vostre anime. Riempitevi l'un l'altro le coppe, ma non bevete da un'unica coppa. Datevi sostentamento reciproco, ma non mangiate dello stesso pane. Cantate e danzate insieme e state allegri, ma ognuno di voi sia solo, come sole sono le corde del liuto, benché vibrino di musica uguale. Donatevi il cuore, ma l'uno non sia di rifugio all'altro, poiché solo la mano della vita può contenere i vostri cuori. E siate uniti, ma non troppo vicini; Le colonne del tempio si ergono distanti, e la quercia e il cipresso non crescono l'una all'ombra dell'altro. Kahlil Gibran |
Avrei spostato le stelle se lo avessi creduto costruito una costellazione che ti somigliasse se non mi avessi deriso
Avrei scavato il tuo cuore diffidente se me lo avessi lasciato aprire avrei lucidato i tuoi occhi per dar loro ancora più luce accarezzato i tuoi capelli se non saresti scappata
Mi sarei sprecato nel tuo corpo che nessuno aveva toccato ti avrei rubato l’anima se me lo avresti permesso mi sarei aggrappato ad un tuo bacio per non cadere
Mi hai donato solo la certezza di non avermi mai creduto
Cercherò di non odiarti per non amarti di più
da ("NOMADE") |
Una musica suonata da foglie un bisbiglio di parole dalle onde e i miei pensieri fino a sfiorarti
Ti abbracciano fino a stringerti di tenerezza e tu ci sei e ti chiamo e ti sorrido e ti parlo con gli occhi talvolta umidi di desiderio
Ora bruciano queste parole promesse false di stelle dementi ora è arida questa terra le labbra riarse screpolano attendendo nel dolore un’alba più minacciosa di inganni
E’ più facile morire che sopravvivere a questa dilaniante tortura
e il non saperti e il non riviverti mi pesa più che questa notte bugiarda
Vorrei dolcissima sensazione cantare con te una canzone d’amore…
20.09.2000
(da "NOMADE") |
Un sogno bruciato un caffè più amaro un dolore più freddo del rasoio una luna che invano corre nella notte
Le tue bugie parole mozze di chi ancora non ha imparato a sognare
Hai spremuto goccia dopo goccia il mio cuore buttato sulla bancarella degli straccivendoli
Ti sorprenderai quando mi troverai a cantare un nuovo amore
12 maggio (da "Nomade") |
Questo è il brano ispirato alla dichiarazione che il Capo Indiano Seath, della tribù Suwamish, fece in occasione dell’assemblea dei capi indiani del 1854, in risposta al presidente degli Stati Uniti Franklin Pierce, che chiese di acquistare una grande estensione del territorio indiano, promettendo in cambio una riserva per il popolo pellerossa. Sebbene non si tratti della trascrizione autentica, questo brano è diventato famosissimo. |
La prima volta che l'uomo disse NO a Dio il male entrò nel mondo e l'umanità imparò a piangere.
Sfogliando le pagine della storia umana, accanto alle rovine di potenze svanite balzano ancora oggi vive e drammatiche, tante macchie di sangue umano e innumerevoli dipinti di morte.
Quanti regni, quanti imperi sono sorti a prezzo di massacri, quanti imperatori, re, sovrani, hanno eretto i loro pesanti troni d'oro sulle spalle insanguinate di gente vinta ed oppressa.
Ogni secolo, ogni anno, ogni giorno, forse ogni ora il sole ha illuminato per millenni scene di violenza e di sterminio, l'aria è stata squarciata da grida di dolore e di pianto e la terra si è aperta per seppellire tanti corpi dissanguati da mani d'uomo.
Anche la nostra società del benessere ha una storia quotidiana non di rado dettata dall'odio, dalla violenza e scritta col sangue.
E così la storia umana continua ad essere spesso storia di un uomo contro un altro uomo, di un popolo contro un altro popolo, di una nazione contro l'altra, di due potenze in lotta tra loro. Ed intanto le conseguenze dell'egoismo, dell'odio, della prepotenza e degli orgogli nazionali, si abbattono paurosamente sui bambini, sui deboli, sui poveri, e su gente che sembra essere nata solo per pagare con la fame, la malattia, l'oppressione e la morte il prezzo della cattiveria altrui.
Lo stesso progresso scientifico, posto a servizio della guerra, mette sempre più paura, minaccia continuamente la pace ed aumenta l'insicurezza mondiale. I rapporti umani sono inquinati dallo sfruttamento reciproco, le relazioni tra i popoli infiacchiti dal sospetto, e molti affogano in una schiavitù di sesso, di droga, di evasione: schiavitù alla quale danno il nome di "libertà".
Molti oggi parlano di pace e di giustizia, tutti vogliono un mondo migliore; eppure l'umanità continua a ripetere sempre più forte e concitato il suo NO a Dio, l'unico che può dare la vera pace e la vera giustizia, quella pace che non è figlia delle armi e quella giustizia che è figlia dell'amore. |
Inviato da: dolly.1
il 01/02/2012 alle 17:06
Inviato da: nourpelletterie
il 17/01/2012 alle 21:28
Inviato da: Reginella78_A
il 16/01/2012 alle 20:30
Inviato da: dolly.1
il 21/12/2011 alle 09:17
Inviato da: animalibera_60
il 18/12/2011 alle 15:56