diario paterno

13/11/2008


Le sei di mattina.Eccoti! Pensavo a quanto sembra assurdo quello che ti ho scritto ieri. Ho detto che ti amo, ma non so ancora se e chi sarai, maschio o femmina, con quale nome, quale carattere e tu potresti giustamente domandarti "mi amerebbe chiunque e comunque io sia?"Mi sà di sì.Non dico che abbia senso ma è così e non perchè io sia innamorato del ruolo di padre o della semplice idea (spesso mi sono chiesto con che coraggio ti avrei messo in questo mondo che non è mai stato il migliore dei mondi possibili ma è l'unico che conosco).Tante volte ho negato l'amore bollandolo come un contenitore vuoto utile solo alla retorica per essere riempito di qualsiasi contenuto ed ho negato pure la necessità della conservazione della specie (l'istinto c'è, ma è necessario?) sostenendo che, nel caso, nessuno sentirebbe la mancanza del genere umano, nemmeno il genere umano.Non ti amo per proseguire il delirio genetico di padre in figlio o per realizzarmi in te.Ancora di più.Ti posso e ti voglio dire che ti amerei anche se io non fossi il tuo padre naturale.Anche se tu fossi di un colore diverso dal mio e me ne accorgessi solo alla tua nascita, anche...