diario paterno

30/11/2008


Ultimo giorno del mese in cui ho saputo del tuo arrivo.Oggi è domenica e tutti abbiamo fatto le pulizie di casa, poi siamo andati a pranzo dai tuoi nonni materni (quelli paterni li vedrai poco!) e c'erano tutti, anche la tua cuginetta che conoscerai presto. Che tipino che è!Poi sulla strada del ritorno abbiamo visto un cane lupo che si era perso, disorientato in mezzo alla strada, dopo avervi lasciato a casa sono andato al lavoro.Ora sono tornato, la giornata è finita tu e la tua mamma dormite al mio fianco ed i cagnolini dormono nelle loro cucce ai piedi del lettone.Io ti scrivo.E' tutto così bello e dolce...Sono io, ogni tanto, la nota stonata, quello che si arrabbia per niente ed alza la voce... chissà se mi senti, comunque non dovrai mai avere paura di me...non sono che un cagnone malandato che abbaia e non morde.Però sò ancora riconoscere le cose belle e gioirne e tu sei una di quelle.Anche se da quando sò che ci sei faccio più fatica ed ho più ansie, sento una grande dolcezza.Sento che tutto quello che ho fatto e sono stato diventa importante perchè un giorno tu me lo chiederai e vorrai sapere chi sono per capire chi essere. O chi non essere, la tua distanza da me sarà una tua scelta. Io avevo scelto di non essere come mio padre, di essere proprio l'opposto in tutto, oggi penso di aver superato questa necessità, alcune sue cose le ho recuperate mio malgrado ed alcune anche volontariamente.Ad esempio la capacità di far ridere, quando voleva fare il buffone era veramente impossibile restare seri.Aveva dei problemi a viversi il ruolo di padre, amare me avrebbe voluto dire non essere più solo al centro del mondo per cui mi trattava come una cosa inutile ed anche un pò schifosa.Poveraccio non ha mai saputo essere felice.Io non voglio dirti che tu sei dio o il migliore al mondo ma non ti dirò mai che non conti o che non sei importante per me, già lo sei e ancora devi venire alla luce, ma io ti amo anche in ombra.Un bacio