diario paterno

7/4/09


Mi sa che ti abbiamo trovato il nome!Abbiamo pensato alla sua:-musicalità,-lunghezza,-indisponibilità alle storpiature da parte di coetanei stronzi,-significato etimologico,-non appartenenza a parenti viventi o defunti.Purtroppo ti dobbiamo dare un nome prima che te lo possa scegliere da solo, ma non credere che sia troppo importante.Il nome è come una etichetta appiccicata su di un barattolo, non sempre quello che c’è dentro corrisponde alle scritte.E’ un modo per distinguere gli individui gli uni dagli altri, condizionato dal tempo e dalle mode.Infatti abbiamo scartato anche nomi troppo antichi, troppo diffusi o rari e strani.Peccato perché amo i nomi antichi e strani come:Gilgamesh,Ulisse,Paride, Achille,Prometeo,Demetrio, Orlando,Patroclo no, mi ricorda troppo L’altra domenica. Idealmente avrei voluto che come Kirikù  o Villaggio tu cominciassi a parlare dalla pancia della tua mamma e ci dicessi il tuo nome, mentre abbiamo dovuto indovinarlo da soli.Così come vorrei fossi tu da adulto a decidere se battezzarti o meno ( in fondo anche Gesù lo fece a 30 anni e non gli portò neppure fortuna), ma non dipende da me.Anche quello che si ritiene socialmente normale ed accettabile importa, vero che io potrei (insieme a tua mamma) crescerti completamente “a modo mio”, ma farei di te sicuramente un escluso e non voglio.Io ho vissuto la solitudine e l’esclusione dal gruppo “dei pari” ed ho imparato a star bene con me stesso, ma mi sono serviti tanti anni per riuscire a stare bene anche con gli altri.Alla fine, mio tesorino invisibile, speriamo che ti piaccia il nome che ti abbiamo scelto.