diario paterno

21/4/09


Ciao... mi manchi, vedo il pancione e sò che se lì dietro, ma non vedo l'ora di vederti.Paura ce n'è, di specchiarmi nei tuoi occhi e vedere un imbecille (cioè io).Morissi, i miei atomi cambierebbero stato e legami ma vivrebbero altre vite, mio malgrado, io resterei in quello che ho detto, scritto vissuto insieme ad altri e vivrei come vive un ricordo, finchè c'è memoria.Spesso mi sento come un autobus che trasporta in giro quello che ho visto, letto, vissuto, provato, come se tutte queste esperienze stratificate fossero me.Fanno parte di me anche:- Kafka,- Hemingway,- Edgar Allan Poe...i tre scrittori che ho amato fin da piccolo, ma prima Giulio Verne con "Dalla terra alla luna" e "L'isola misteriosa", Dumas  con "I tre moschettieri" che introduce all'assurdità della vita, visto che sono sempre stati quattro.Questi libri a otto anni circa mi hanno portato ad amare la lettura per tutta la vita... ho cominciato a leggere con topolino, poi tanti libri e fumetti, libri bassi e fumetti alti.Evadevo da un mondo che conoscevo poco ma già non mi piaceva, anche perchè non mi sentivo accettato (con una mannaia aggiungerebbe Bergonzoni)...andavo verso mondi di fantasia, a volte spaventosi come la metamorfosi di kafka e la tomba di Ligeia di Poe.America, Il processo e poi i racconti, le lettere al padre, tutto kafka, mi sentivo molto kafkiano.Isole nella corrente del grande H e Papillon di Charriere, il vecchio e il mare e fiesta, insieme alle favole di Andersen e la più terribile di tutte UNA MADRE.Agenzia omicidi di Jack London che insegna quanto sia terribile un'utopia vissuta fino in fondo...B.Traven: La nave morta ed il tesoro della Sierra Madre ...