diario paterno

27/4/09


Sono passato a scrivere su di una agendina del 1993. In quell'anno ancora non ci conoscevamo io e tua mamma e tu eri meno prevedibile di un'ipotesi.Ieri ci è venuta a trovare tua nonna (mia mamma) e ripensando a fornirti notizie più complete sui tuoi antenati, le ho chiesto cosa avevano fatto durante la guerra i miei nonni paterni (quindi i tuoi bisnonni che tu non conoscerai).Entrambi sono andati in guerra, uno era in sicilia quando arrivarono gli americani e torno sù con loro come vivandiere. Non ha mai parlato di quello che aveva visto, troppo terribile per parlarne con i suoi cari.L'altro era in Croazia e usava il lanciafiamme, al cambio di alleanze, finì la guerra combattendo contro gli ex-alleati...neppure lui raccontò mai nulla al ritorno.Dei nonni di tua mamma uno raccontava con fierezza di non aver mai preso in mano un fucile e di non aver sparato mai a nessuno, era barbiere e tagliò capelli per tutta la guerra... un grande.Come vedì fra i tuoi antenati nessun eroe, solo uomini comuni sballottati da una tragedia enorme che hanno cercato di sopravvivere facendo il minor danno possibile...penso che sia il più bell'albero genealogico che ti potessi fornire.Uno chiamato eroe è di solito uno molto bravo ad uccidere i nemici.Uno chiamato martire è uno che viene ucciso per i suoi ideali.Uno chiamato soldato è uno che và in guerra.Uno chiamato civile, è uno che costruisce le bombe che qualcun'altro sgancerà.Uno chiamato vigliacco è uno che quando c'è una guerra scappa, andando dove la guerra non c'è, e quello sarei io, se tutti scappassero le guerre neanche ci sarebbero... quaranta soldati e quaranta sorelle...buonanotte fiorellino.