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Gesù, abbi misericordia di noi: salvaci
Coroncina alla Divina -Nel nome del Padre, -sui grani piccoli:
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La vita è un'opportunità, coglila. La vita è bellezza, ammirala. La vita è beatitudine, assaporala. La vita è un sogno, fanne una realtà. La vita è una sfida, affrontala. La vita è un dovere, compilo. La vita è un gioco, giocalo. La vita è preziosa, abbine cura. La vita è una ricchezza, conservala. La vita è amore, scoprilo. La vita è promessa, adempila. La vita è tristezza, superala. La vita è un inno, cantalo. La vita è una lotta, accettala. La vita è una tragedia, affrontala corpo a corpo. La vita è una avventura, rischiala. La vita è felicità, meritala. La vita è la VITA, difendila. (Beata Madre Teresa) Oggi la gente è affamata d'amore, **** Sappiamo che se vogliamo amare veramente, **** Madre Teresa di Calcutta IL VALORE DI UN SORRISO
Un Sorriso non costa nulla e rende molto. Arricchisce chi lo riceve, senza impoverire chi lo dona. Non dura che un istante, ma il suo ricordo è talora eterno. Nessuno è così ricco da poterne fare a meno. Nessuno è così povero da non poterlo Dare. Crea felicità in casa; è sostegno negli affari; è segno sensibile dell'amicizia profonda. Dà riposo alla stanchezza; nello scoraggiamento rinnova il coraggio; nella tristezza è consolazione; Di ogni pena è naturale rimedio. Ma è un bene che non si può comprare, né prestare, né rubare, poiché esso ha valore solo nell'istante in cui si dona. E se poi incontrate talora chi non vi dona l'atteso sorriso, siate generosi e date il vostro; perché nessuno ha tanto bisogno di sorriso come chi non sa darlo ad altri. Padre Faber Chi può scrivere sul blog
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Il 24 gennaio 2010 si è concluso il Processo di canonizzazione della Serva di Dio Nuccia Tolomeo. L'avvio di tale processo era stato fatto con la proclamazione dell'Editto il 16 luglio 2009, mentre il 31 luglio 2009 era stata celebrata la prima sessione pubblica. Lode al Signore! NUCCIA TOLOMEO NELLA GLORIA DI DIO
VITA DI NUCCIA TOLOMEO HA LODATO DIO, NONOSTANTE LA SUA DISABILITA'
Messaggi del 16/04/2009
Post n°3 pubblicato il 16 Aprile 2009 da pasqualepitari
Catanzaro 20 /11/ 1995 Sento che l’ora della mia dipartita si avvicina e cresce in me il bisogno di prepararmi al grande incontro. Prima, però, mio Signore, fa che mi congeda serenamente dal mondo. Voglio salutare gli amici del mio Getsemani, fare loro le mie ultime raccomandazioni, ringraziarli per avere spezzato con me il pane della sofferenza, di avere parlato il linguaggio dell’amore. Desidero consegnare loro il dono più grande della mia vita, la fede, che Tu gratuitamente, Signore, mi hai elargito, per comunicarmi la sapienza della Croce, farmi penetrare e accettare come servizio speciale il mistero del dolore. La fede è l’unico frutto della mia vita, un fiore prezioso alimentato nel silenzio dalla Parola e profumato dall’acqua della Grazia, mediante i sacramenti e la preghiera. Tu, Signore, non permettere che esso vada perduto, consegnalo per me ad altri fratelli, perché si propaghi come fuoco nel mondo per la salvezza delle anime. Desidero poi salutare la natura, sfogliare per l’ultima volta il grande libro della vita, che mi ha sempre parlato della potenza, della grandezza, della bellezza, della sapienza e dell’amore di Dio. Concedimi, Signore, di vagare un po’ nella natura per sentire ancora l’odore dell’erba e il profumo dei fiori. Fammi stupire ancora una volta dinanzi ad un cielo stellato, ad un nido di rondine, ad una farfalla. Voglio abbracciare, in uno sguardo pieno d’amore, tutto il creato e benedirTi, ringraziarTi per ogni cosa, opera delle tue mani. E’ veramente commovente sapere che Tu, Padre buono, abbia fatto tutto per amore dell’uomo, tua creatura prediletta, e a lui tutto abbia donato e assoggettato l’universo! Grazie, Signore, per tanta tenerezza! La tua potenza d’amore faccia di me un cantore della tua grazia. Trasformi il mio lamento in gioia perenne: un inno alla vita, che vinca la morte e sia messaggio di speranza per molte anime tristi. Il mio cuore esulta di gioia, se penso a Te, mio Dio. Ora è giunto il momento propizio per innalzarti la mia ultima preghiera, la più pura, quella della lode, ed invoco l’aiuto dello Spirito e di Maria Santissima per saperti lodare e ringraziare. La mia ultima preghiera vuole essere un magnificat, un’esplosione d’amore e di gioia, per le meraviglie, che Tu, Signore, hai operato nella mia vita. Questo canto gioioso sia anche per voi, miei buoni fratelli e sorelle, la vostra preghiera. Non piangete per la morte del corpo, ma per il peccato dell’umanità e adoperatevi per la pace, attraverso la gioia e l’amore di Cristo Gesù. Pregate e ringraziate il Signore, anche per me, perché Egli ha visitato la sua umile serva e l’ha trovata degna della sua grazia, della sua misericordia. Pregate così in memoria di me: “Grazie, Signore, per il dono della vita, grazie, perché mi hai predestinata alla croce, unendomi a Cristo nel dolore e ai fratelli nel vincolo indissolubile dell’amore. Grazie, Gesù, per aver trasformato il mio pianto in letizia, per esserti costituito mio buon cireneo, mio sposo e maestro, mio consolatore. Grazie per aver fatto di me il tuo corpo, la tua dimora, l’oggetto prezioso del tuo amore compassionevole, delle cure e dell’attenzione di tanti fratelli. Grazie di tutto, Padre buono e misericordioso! Ti lodo, ti benedico e ti ringrazio per ogni gesto d’amore ricevuto, ma soprattutto per ogni privazione sofferta. Voglio ringraziarti in modo particolare per il dono dell’immobilità, che è stato per me una vera scuola di abbandono, di umiltà, di pazienza e di gratitudine, ed è stato per gli amici del mio Getsemani, esercizio di carità e di ogni altra virtù. Grazie, Signore, per tutte le mani, che mi hanno accarezzata e curata; grazie per i piedi, che sono venuti a trovarmi. Tutti sono stati per me le tue mani e i tuoi piedi, soprattutto quelli della mia dolcissima madre, rimasta, come Maria, sotto la croce fino alla fine. Fa scendere sui fratelli e sulle mie sorelle le tue speciali benedizioni e grazie. Riempili dei doni dello Spirito Santo e infuocali di amore, perché continuino ad evangelizzare il mondo con le opere di carità. E voi, amici miei carissimi, state lieti nel Signore, nel vincolo dell’unità: pregate e operate il bene. Siate custodi dei vostri fratelli e insegnate loro l’amore con la vostra stessa condotta. Siate saldi in tutto, coerenti al vangelo, pieni di zelo e d’amore per tutti. Ricordate che dall’amore riconosceranno che siete di Cristo; solo dalle opere buone molti saranno indotti a credere in Dio Amore. Solo l’amore salva. E un giorno tutti saremo giudicati sull’amore. Pregate, allora, perchè il Signore vi riempia del suo amore e vi rivesta dei suoi stessi sentimenti, per impiegare il vostro tempo fruttuosamente, lavorando nella vigna del Signore per l’edificazione del Regno. Ora termino: ogni volta che avrete bisogno di me, mi troverete tra i vostri ricordi. Sorridete sempre e ricordate che ogni volta che sorriderete io sorriderò con voi. Vi abbraccio e benedico nel nome del Signore. Nuccia.
Clicca: troverai una sorpresa! SONO FELICE DI VIVERE Racconta l'attore Lillo Zingaropoli, amico di Nuccia: "Come puoi avere fede in Dio, -le ripetevo-, come fai ad avere sempre quel sorriso sulle labbra”? A queste mie parole il suo volto si riempì di luce e sorridendomi con una tale dolcezza, che non so descrivere, rispose: “E' la fede in Lui che mi rende felice, io sono felice del mio stato; se sorrido, nonostante il dolore che provo, è perché Lui è in me. Lo capisci?” “No, -le risposi-, non lo capisco”. “Sì che lo capisci, tu dici di non essere credente, ma se gridi contro di me e contro Dio è perché Dio è già nel tuo cuore, dentro di te...“E tu dici di essere felice, di amare Dio, di credere in Lui!”. E lei: “Sì, io sono felice del mio stato, amo Dio e credo in Lui. Come hai visto, io non posso stare sdraiata, il letto è la mia più grande sofferenza. Quindi trascorro le mie ore accanto alla finestra e da qui vedo quanto è stupenda la natura che Dio ha creato. Vedo sorgere il sole, poi lo vedo tramontare, osservo le piante, i fiori, gli alberi, alcuni diritti e belli, altri meno belli, altri storti, ma anche questi ultimi fanno parte della natura, vivono felici e danno i loro frutti. Io sono un albero storto, anch'io faccio parte della natura, anch'io do i miei frutti e sono felice di essere nata, sono felice di vivere. Lillo, io amo tutto ciò che mi circonda”. Fece una breve pausa, poi guardandomi negli occhi col suo solito splendido sorriso aggiunse: “Io amo la vita e credo in Dio”. Io non risposi, non l’aggredii come ero solito fare, la guardai incredulo, intontito, meravigliato, non so dire con le parole quello che provai dentro di me. Senza dire una parola mi alzai, la baciai e me ne andai. Mentre tornavo a casa mi risuonavano nella mente le sue parole “Io sono un albero storto, ma anch'io do i miei frutti”. Certo, Nuccia, non c'è albero al mondo che dia frutti più dolci e succulenti dei tuoi, ma, oltre ai frutti, tu semini nei cuori degli uomini la serenità, la pace, l'amore. Arrivato a casa sprofondai in una poltrona e piansi, piansi perché? Non lo so, so soltanto che dopo mi senti sereno e mi sorpresi col sorriso sulle labbra". Per ascoltare la testimonianza di Lillo cliccare: Video: Testimonianza su Nuccia di Padre Pasquale e Lillo Zingaropoli
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