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Il pensiero porta l'uomo dalla schiavitù alla libertà

Creato da Enrico.rega il 25/03/2009

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Abruzzo 6 aprile 2009: vittime nel terremoto. Studio del TG1, si fanno i conti sui dati Audience

Post n°16 pubblicato il 08 Aprile 2009 da Enrico.rega

Sono ripugnato di quanto ogni giorno sono costretto a prendere atto.


Non voglio aggiungere altro, credo che la notizia trasmessa dal TG nazionale sia abbastanza comunicativa di quanta speculazione parassita viva attaccata a determinati fatti. Anche questa volta i Media, senza ritegno, sono manovrati e utilizzati per fini diversi dall’informazione. Mentre molte persone giacciono sotto il peso delle macerie, mentre migliaia di sfollati vedono le proprie abitazioni distrutte, mentre bambini muoiono tra le braccia delle loro madri, mentre centinaia di volontari scavano tra i rottami della speculazione edilizia, il TG nazionale fa i conti con i dati di ascolto ottenuti dalla tragedia. Una bella vetrina espositiva per i propri interessi osservando la quale non posso che sentire che brividi sulla mia pelle.


Non aggiungo altro.


Ripugnato !

Qui il video http://www.youtube.com/watch?v=ma9W5-9up0U

 
 
 

Scrivo di getto

Post n°15 pubblicato il 01 Aprile 2009 da Enrico.rega

 

 

Inizialmente, come tutti, pensavo dipendesse da me, da una qualche causa ignota e remota del mio inconscio.

Quando si prova questa sensazione il primo capo di imputazione è sicuramente il proprio io, senza precisamente saper stabilire bene cosa, ma nel mio io c’è qualcosa che non va. E’ l’esame di coscienza il primo inevitabile passo, l’analisi dei propri sensi di colpa e delle proprie responsabilità.

Oltretutto, non nego che si tratti di un percorso sicuramente costruttivo, attraverso cui cogliere e carpire il senso di molti stati d’animo.

Ma la frustrazione, a volte, nonostante questo percorso introspettivo giunga ad una conclusione razionale, resta forte e colora di paura e ansia ogni giornata.

Un senso di frustrazione che scaturisce da quel sentimento di impotenza e di paralisi in cui ci si trova come naufraghi su una zattera colpita da onde di tempesta in mezzo all’oceano, dove non è che si può far tanto se non aggrapparsi saldamente e sperare nel miracolo di risvegliarsi su una spiaggia .

Allora mi domando una cosa: se tutto ciò, nonostante le mie assolutamente importanti ed innegabili responsabilità, non dipendesse anche da qualche fattore esterno, al di fuori del mio io, che fino ad oggi magari ho sottovalutato.

Perché non è possibile che, vinti i propri sensi di colpa, e fatto pace con l’altalenante barcamenarsi della propria coscienza, questo senso di frustrazione persista con forza dentro di me. Comincio, quindi, a guardare il mondo esterno sotto un altro punto di vista, con lo sguardo curioso di chi cerca di scorgervi un segno, un indizio qualsiasi. Ma è tanto tempo, ormai, che questo atteggiamento di osservazione dei fenomeni esterni ricopre gran parte delle mie giornate e, purtroppo, la conclusione a cui sono giunto non è che mi rincuori molto. Ora, beninteso che questa sia solo una scrittura istintiva, vorrei dire che forse debba essere intesa proprio in tal senso e cioè senza soffermarsi troppo su quanto venga affermato e ricercando un senso complessivo e finale all’intero discorso. E quindi, se affermo che intorno a noi esistono delle gabbie enormi, attraverso le quali, esposti al mondo esterno, percepiamo di esso non più di quanto ci vienga concesso, immagino si tratti di un discorso di un profondo pessimismo, ma che nessuno può realmente e assolutamente negare. Se affermo che, l’uomo nasce, o meglio, nasceva in libertà, viveva in libertà, cresceva, maturava e moriva in libertà, amava in libertà, parlava in libertà, quanti di voi possono negare questo? Quanti di voi possono affermare che quel passato prossimo usato nel verbo “nasceva” sia decisamente errato se analizzato e ragionato con gli occhi rivolti al futuro. Quanti di voi possono concretamente affermare di vivere al di fuori di schemi e sistemi, al di fuori di gabbie trasparenti, e poter esprimere tutta la propria personalità senza dover modificare nulla di sé stessi o senza vedersi privare di qualcosa?

Giusto ieri pensavo ad una cosa: mi domandavo, in un momento di assoluta meditazione, quanto tempo fosse che il mio sguardo non incrociasse un altro sguardo per qualche attimo e, da quello sguardo, giusto in quell’attimo poter cogliere più di quanto ogni parola fosse capace di trasmettere. Quanto tempo è che non mi capita di essere rapito da uno sguardo? Eppure, mi accorgo, che il mio sguardo è sempre rivolto verso quello altrui e gli occhi sono la prima cosa che vado istintivamente a cercare. E quando capita di incrociare l’altrui sguardo, questi inevitabilmente lo rivolge altrove, in alto, in basso,  di lato. Purché io non possa essere in grado di leggervi attraverso.

Ora, questo, non è così lontano da quanto ho affermato in precedenza e con il discorso di vivere all’interno di gabbie,  ma mi viene in mente che spesso l’uomo non sia capace di esprimere la propria personalità, temendo per un qualsiasi motivo anche il semplice fatto di incrociare lo sguardo di un’altra persona, per paura che questa possa leggervi attraverso e ho paura e temo davvero che questo avvenga perché si abbia paura del prossimo. E quando si vive all’interno di un sistema in cui ci si chiude nella propria sfera, nella propria gabbia, e non ci si rivolge al prossimo neanche con uno sguardo, come si può pensare di poter vivere in una libertà maggiore rispetto a quella che ci si è concessa? Se l’uomo si è pian piano chiuso in sé stesso, nei suoi modelli, nei suoi stereotipi che altro non sono che la proiezione delle proprie paure, come può pensare di allearsi e far branco con gli altri membri del proprio gruppo di appartenenza sociale e di specie, per poter dar sfogo al suo pieno intelletto? Perché l’uomo ha smesso così improvvisamente di associarsi, di discutere, di crescere con i suoi simili? Perché ha perso la passione verso l’arte della cultura, della politica - nel suo senso di arte di governo - e piuttosto ha iniziato ad utilizzare la politica nel suo più claustrofobico senso di chiusura e allontanamento, di scissione e separazione?  Viviamo all’interno di gabbie, viviamo sulla stessa terra, ma su pianeti separati, dove ognuno ritaglia il proprio piccolo enorme spazio fatto di congetture e pregiudizi verso il prossimo e dove l’egoismo per il proprio spazio è quanto di più caro abbiamo e difendiamo. Senza capire il vero senso per cui siamo qui, ora e insieme e stiamo perdendo l’appuntamento con la vita e con la libertà. Di cui nessuno può privarci. Anche una semplice libertà come quella di cogliere uno sguardo.


                                                                                                              Enrico Regaiolli

 

 
 
 

Ragazza che non ho

Post n°11 pubblicato il 30 Marzo 2009 da Enrico.rega

Ragazza che non ho, devo chiederti un grande favore. Guarda al di là delle apparenze in futuro. Perchè ogni uomo ha bisogno di piangere almeno una volta, a lungo, nelle tue braccia, prima di potersi liberare. Non è affatto un debole, al contrario. Quello che ti chiede oggi te lo restituirà mille volte.

Tutto qui, ragazza che non ho. Ma davvero la prossima volta, quando qualcuno ti dirà di un Jack "Attenta, quello ha dei problemi", non chiuderti, te ne prego, apriti e accoglilo, almeno per un pò. "Quello" potrebbe essere il tuo amore.

(tratto da Jack Folla)

 
 
 

Daily2donate

Post n°10 pubblicato il 27 Marzo 2009 da Enrico.rega

daily2donate

Le tue ricerche per un gesto solidale

 

Imposta la pagina iniziale del tuo browser con Daily 2 Donate:

http://www.daily2donate.net/index.aspx

daily2donateLA NOSTRA MISSIONE

L'Associazione dunp onlus propone un modo nuovo per sostenere i progetti solidali di Associazioni no-profit.
Con il portale daily2donate è oggi possibile ricercare nel web partecipando alla raccolta fondi per realizzare il Progetto presente nella Home page.
 
Tutte le ricerche sfruttano le potenzialità del motore di ricerca Google.
Quindi l’utente che effettua ricerche in internet attraverso daily2donate, non percepirà cambiamenti di alcun tipo, tranne per la visualizzazione dell’ home page che contiene più informazioni rispetto alla stessa di Google o di altri.
 
Questa iniziativa nasce senza alcun scopo di lucro e ogni ricavo ottenuto da dunp onlus attraverso daily2donate sarà interamente devoluto all’Associazione per la realizzazione del progetto.

 

daily2donateSAPEVI CHE...

…mentre effettui le tue ricerche su internet attraverso daily2donate, partecipi anche tu alla realizzazione del Progetto umanitario promosso da una Associazione no-profit. Certo con una piccola quota, ma tante piccole quote messe insieme possono arrivare a 100.
 
Grazie allo strumento "Adsense di Google" messo a disposizione da Google stessa e al "ContextADV" di eDintorni, daily2donate potrebbe sostenere numerosi progetti solidali, insieme a tutti voi.
 
Quindi, perché non utilizzare daily2donate 'quotidianamente'?
 

 

daily2donateGARANZIE

dunp onlus garantirà la massima trasparenza nella gestione della raccolta dei fondi in diversi modi:
.tutte le attività di dunp onlus saranno pubblicate nelle varie sezioni specifiche del sito;
.tutte le associazioni protagoniste della raccolta fondi saranno note e visitabili attraverso i loro siti internet;
.l’importo raggiunto sarà aggiornato una volta al giorno sia in Home Page sia nella pagina Progetto in corso;
.la documentazione relativa alla donazione da parte di dunp onlus a favore dell’Associazione, sarà pubblicata nella pagina del progetto presente in Progetti sostenuti.
 
Alla realizzazione del progetto l’Associazione sostenuta pubblicherà un feedback nella sezione Progetti.

 
 
 

Il giorno dopo ...

Post n°9 pubblicato il 26 Marzo 2009 da Enrico.rega

Testamento biologico

 


Semplicemente voglio riportare le pubblicazioni delle maggiori testate giornalistiche.

L'unità             

Il testamento biologico non esiste più. La volontà non più vincolante

Con 150 voti a favore 123 contrari e 3 astenuti il ddl sul testamento biologico passa l’esame del Senato. Hanno votato a favore Pdl, Lega e Udc, contrari Pd e Idv. A favore, in dissenso dal loro gruppo, per ragioni diverse, hanno votato i senatori del Pdl Ferruccio Saro, Lucio Malan, Laura Bianconi, Marcello Pera e Antonio Paravia. Nell’opposizione voto di dissenso dal gruppo dai senatori Pd Claudio Gustavino ed Emanuela Baio. Ora il testo passa all’esame della Camera.

Pera ha votato contro perchè, secondo lui, non era necessario legiferare su questa materia, visto che «dall'articolo 2 della Costituzione si ricava il divieto all'eutanasia e dall'articolo 32 si ricava il divieto all'accanimento terapeutico». Di Baio e Gustavino, senatori teodem del Pd, invece hanno dato il loro via libera al ddl: la prima sostiene di averlo fatto perché «il testo afferma in modo chiaro il valore principe della vita anche nel momento in cui è in condizioni di difficoltà». Gustavino lo apprezza perché «non lascia alcuno spazio all'eutanasia».

Di certo, entrambi non sono d'accordo con le parole dette in Aula dalla capogruppo dei democratici, Anna Finocchiaro, secondo la quale questo ddl «è fondato sul tradimento e su parole ingannevoli». Spiega la Finocchiaro: «Il suo titolo dice “Disposizioni in materia di dichiarazioni di volontà anticipate”, e dunque gli italiani sono portati a credere che chi esprimerà una propria volontà, sia essa quella che chiede di essere mantenuto in vita artificialmente il più a lungo possibile, sia quella di finire la propria vita naturalmente, questa volontà sarà rispettata. Non è così: quelle dichiarazioni di volontà – prosegue Finocchiaro – non sono vincolanti, potranno essere comunque disattese e il tradimento arriverà nel momento della maggiore debolezza, quando non ci sarà più la possibilità di dire “no” e dire “sì”». «Voi – incalza la capogruppo Pd – vi state arrogando il diritto di sostituirvi a ciascun uomo, di scambiare la sua volontà con la vostra. Nessuno, niente, vi autorizza salvo la vostra prepotenza. Non vi autorizza la Costituzione, che state allo stesso modo tradendo e non vi rendete conto, proprio voi che vi chiamate Popolo delle libertà, (la vostra, suppongo) di quanto il pensiero cattolico democratico seppe, in quell'articolo 32 della Costituzione, difendere la libertà e la dignità umana (così intimamente connesse da non poter essere scisse) contro l'orrore e la violenza della volontà di Stato nell'imposizione di pratiche sanitarie sui corpi».

Il testo approvato in Senato, infatti, porta con sè un emendamento dell'Udc, che cancella, di fatto, la vincolatività delle dichiarazioni anticipate di trattamento (dat) per i medici. Secondo il relatore Raffaele Calabrò si trattava di «tener conto delle valutazioni del medico» visto che ci possono essere progressi della medicina che vano presi in considerazione e ha definito il testamento biologico «non rigido» e sottoposto alla valutazione del medico. Una modifica, che per il senatore del Pd, Ignazio Marino, avrà una sola conseguenza: quella che qualsiasi dichiarazione del malato sarà «ormai del tutto priva di senso». Inoltre, un altro emendamento approvato all'articolo 4 prevede che le dichiarazioni anticipate di trattamento hanno validità per un periodo di tre anni e non più di 5 anni, come era stato deciso in Commissione Sanità. Infine, le Regioni dovranno assicurare assistenza domiciliare per i soggetti in stato vegetativo persistente, come previsto dall'articolo 5 del ddl.

 

la repubblica

Biotestamento, il sì del Senato: La Dat non sarà vincolante

L'emendamento sulla Dat. In mattinata il Senato aveva approvato tutti gli articoli del ddl. Non prima di dare spazio all'ultima polemica. Stavolta su un emendamento, targato Udc, che limita moltissimo la dichiarazione anticipata di trattamento da parte del paziente. In questo modo la Dat non sarà più vincolante. L'obbligatorietà sparisce dal provvedimento con un emendamento a prima firma Antonio Fosson, approvato dall'aula con 136 voti favorevoli e 116 contrari. Le Dat erano state rese vincolanti dopo una dura battaglia in Commissione, che aveva sollevato non poche polemiche nella maggioranza. E a palazzo Madama arriva anche una decisa marcia indietro anche sulla durata della Dat. Sarà di 3 anni, e non più di 5, come invece era stato deciso dalla Commissione Sanità.

"Ci fermiamo alla non obbligatorietà - sottolinea Gaetano Quagliariello, vice presidente dei senatori Pdl - per non rendere questa legge soggetta a interpretazioni. Vogliamo lasciare al medico un margine per poter intervenire a fronte di nuove evidenze scientifiche". Evidente il malcontento dell'opposizione, a partire dal senatore Pd Ignazio Marino che punta il dito contro la proposta di modifica targata Udc. "E' una presa in giro per i cittadini - incalza anche Felice Casson (Pd) - Le loro dichiarazioni anticipate diventano carta straccia".

L'opposizione protesta.
Anche la capogruppo del Pd Anna Finocchiaro parla di "finzione": "Agli italiani - dice rivolgendosi al Pdl - avete spiegato che questa era una legge per poter scrivere il proprio testamento biologico, ora gli dite che invece non contano più niente. Mi pare che ormai il contrasto con l'art. 2 della Costituzione sia solare e il ricorso ai giudici e alla Consulta sarà inevitabile". Durissimo il segretario di Rifondazione Paolo Ferrero: "E' un governo che ricorda Pinochet. Liberisti in economia, clerico-fascisti sui diritti civili". Protestano i parlamentari Idv che si sono presentati nella sala lettura di palazzo Madama, con appesi al collo cartelli con su scritto 'referendum', 'testamento ideologico', 'testamento-bioillogico'.

Dopo il voto la polemica continua. "E' un manifesto ideologico incostituzionale" attacca Barbara Pollastrini del Pd, mentre la radicale Emma Bonino parla di "una pagina nera". Per la capogruppo Pd in commissione sanità Dorina Bianchi parla di vittoria "degli estremismi".

il tempo

Bio-testamento, il Senato approva il ddl

L'approvazione dopo il botta-risposta tra il ministro del Welfare Maurizio Sacconi ed esponenti dell'opposizione oggi in Aula al Senato durante la votazione del ddl, in merito all'articolo 5 del provvedimento che prevede che le Regioni assicurino l'assistenza domiciliare per i soggetti in stato vegetativo persistente. La versione iniziale del ddl prevedeva infatti che tale assistenza rappresentasse "livello essenziale di assistenza", dunque a carico dello Stato. L'articolo 5 è invece passato con una riformulazione proposta dal relatore Raffaele Calabrò, nella quale si afferma che «il ministro del lavoro di intesa con la conferenza permanente, adotta le linee guida cui le regioni si conformano nell'assicurare l'assistenza domiciliare per i soggetti in stato vegetativo permanente».

Una riformulazione che «stravolge» il senso dell'articolo, aveva attaccato duramente in Aula il senatore Lusi del Pd: «Avete ribaltato sulle regioni - ha detto rivolgendosi alla maggioranza - un problema dello Stato in relazione ai livelli essenziali di assistenza. Avete modificato l'impianto del testo originario. Così si lascia tutto alle possibilità delle regioni e le famiglie avranno risposte diverse a seconda della regione».

 
 
 
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