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ANTI IPOCRISIA...Contro quegli adulti che credono che i bambini li porti la cicogna

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Grazie Montezemolo: ora vattene!

Post n°87 pubblicato il 26 Maggio 2010 da m.stipe
 

Copio e incollo da juworld.net un interessante articolo a firma di Antonio La Rosa.

Consiglio la lettura soprattutto ai tifosi juventini, per ricordare loro, che la distruzione della Juve post calciopoli altro non è stato che un enorme gioco di potere in cui c'è stato un solo nefasto deus ex machina: Luca Cordero di Montezemolo, ex figlioccio dell'Avvocato e rivelatosi poi il più grande Giuda traditore della storia juventina.

 

GRAZIE, MONTEZEMOLO!
di Antonio La Rosa
Tra i tanti auguri inviati al neo presidente bianconero, Andrea Agnelli, hanno fatto scalpore quelli inviati da Luca Cordero di Montezemolo.
Non che fossero imprevisti o non desiderati, ma perché il contenuto è di quelli che lascia molte perplessità, una sorta quasi di “excusatio non petita”: in particolare la frase “ti auguro in bocca al lupo certo che il tuo impegno sara’ TUTTO rivolto al futuro della società bianconera”, è di quelle che sembrano più un messaggio in codice, ai limiti dell’avvertimento mafioso.
Vedete, la frase sarebbe di quelle scontate, di routine, se non avesse avuto quel “tutto” al suo interno, che in sostanza va inteso più nel senso di “esclusivamente”: ossia un modo garbato per dire ad Andrea Agnelli, di non dedicare alcun impegno al passato, che nel caso della Juventus, significa soprattutto CAPIRE COSA E’ ACCADUTO REALMENTE NEL 2006.
Anni addietro, in un celebre film di Steven Spielberg, “Amistad”, ebbi modo di ascoltare, nel discorso finale del protagonista, una frase che mi colpì tantissimo, che era questa: “CIO’ CHE SIAMO, E’ CIO’ CHE ERAVAMO”.
Pensateci bene, è il nostro passato che ci fa fieri del nostro presente, e ci dà fiducia nel futuro, e dunque, se nel nostro passato ci sono vicende oscure sulle quali fare chiarezza, è fondamentale che tale chiarezza sia fatta, appunto per essere fieri del presente e fiduciosi nel futuro.
Forse al Montezemolo la questione del passato come fonte della fierezza del proprio presente e base per vedere con ottimismo il futuro, è cosa che non lo tocca, probabilmente non gli interessa rendere onore al suo passato o non gli interessa proprio il suo passato, proiettato come è nel gestire al meglio i propri interessi nel presente; ma a noi juventini invece il nostro passato interessa eccome, perché è il nostro passato la nostra forza per ripartire immediatamente, anche al termine della peggiore stagione dell’ultimo cinquantennio (o quasi), e la lucentezza del nostro passato che ci rende forti per il futuro.
La squadra che fu di Hirzer, Bigatto, Munerati, Combi, Rosetta, Caligaris, Monti, Cesarini, Orsi, Boniperti, Hansen, Praest, Parola, Sivori, Charles, Bettega, Causio, Zoff, Scirea, Platini, Baggio, Vialli, Zidane (e mi fermo qui), non può non avere un futuro all’altezza; ma se quello è il passato, ed il presente non è all’altezza, bisogna anche capire cosa ha impedito nel presente di non essere quello che eravamo in passato, ossia la squadra leader del calcio italiano.
Come dire, c’è da rivedere la vicenda calciopoli, perché è stata la vicenda che ha bruscamente interrotto una storia leggendaria, ha alterato il corso della storia calcistica italiana, ha trasformato i perdenti storici in vincenti, ed i vincenti storici in perdenti.
E dunque da capire, soprattutto, cosa realmente è accaduto, perché non ci fu una difesa della società e della squadra, perché si fece tutto in fretta, con superficialità, dandosi potere quasi assoluto ad un Commissario in evidente conflitto di interessi, che di fatto impose le sentenze a senso unico.
Ma capire queste cose, significa soprattutto SAPERE una volta per tutte il ruolo che ebbe proprio il Montezemolo nella non difesa della Juventus, che poi è cosa che sappiamo già, basti ricordarsi che la famosa telefonata che convinse a non insistere nel ricorso al TAR, venne fatta dalla Federcalcio prima e dal Governo poi, non alla sede della Juventus, bensì alla sede della FIAT, presieduta in quel momento proprio dal Montezemolo, e che proprio lui venne ringraziato da Blatter per la rinuncia della Juventus alla azione giudiziale contro le sentenze burla della giustizia sportiva.
Non ci vuole molto a ricordare che fu quello il momento in cui la Ferrari passò dallo sponsor Vodafone allo sponsor Telecom Italia (Alice), che il governò varò incentivi per l’auto, che i principali sostenitori del Montezemolo alla guida di Confindustria erano proprio i vari Tronchetti Provera, Benetton, Della Valle & C., guarda caso grandi investitori sul calcio in nerazzurro, o che il principale gruppo editoriale che scatenò l’inferno a danno dei bianconeri fu proprio il gruppo RCS, con il fogliaccio rosa o con la redazione sportiva del Corriere, e, sempre guarda caso, il gruppo editoriale in questione aveva proprio il Montezemolo come persona di grande influenza e di riferimento.
Quindi è ovvio che il Montezemolo inviti, in modo “sinistro”, Andrea Agnelli a dedicarsi “TUTTO” al futuro della Juventus, senza chiedere conto del passato, soprattutto alla luce di quanto sta emergendo dal processo di Napoli, a conferma di una impostura creata ad arte, ossia la presunta esistenza di una cupola moggiana che comandava nel calcio, anche contro certi poteri forti finanziari.
Per intenderci, dal famoso memoriale di Facchetti, depositato a Napoli (e del quale dovremo ringraziare di vero cuore Gianfelice Facchetti, che evidentemente non si è reso conto dell’assist che ha dato alla difesa di Moggi), si può leggere la seguente riflessione: “... È necessario mettere in campo la forza e la credibilità del Presidente, unita al potere del gruppo Tronchetti, dell’Unicredit, della Banca Popolare di Milano e di altri personaggi del mondo dell’imprenditoria e della finanza che ci dovrebbero mettere in grado di poter pretendere e ottenere molto di più nell’ambito federale della Figc e della Lega …”.
Ecco cosa era ed è l’Inter, ossia la presunta vittima delle cupole, alle cui spalle ci sta praticamente il “Gotha” dell’economia e della finanza italiana, e questo “Gotha” sarebbe stato in scacco di un semplice ex capostazione di Civitavecchia.
Quel piano, auspicato da Facchetti, mi pare sia andato totalmente in porto, il calcio italiano è nelle mani di Telecom – Tim, le squadre protagoniste sono in un certo senso fortemente esposte con il gruppo bancario Unicredit (la Roma in particolare con Banca di Roma, gruppo Unicredit), chi poteva ostacolare questo piano (ossia la Juventus e la sua dirigenza) è stato sbattuto fuori malamente, e per far ciò, c’è voluto il Giuda della situazione, che ha avuto le sue ottime prebende.
E a quanto pare il Giuda della situazione non pare avere intenzioni di farsi prendere dal rimorso.
A questo punto facciamolo noi juventini un appello al Montezemolo.
Esimio dottor Cordero di Montezemolo, noi non siamo così cattivi da auspicare il male agli altri, o da augurare a chi ci ha fatto del male, di avere la sua nemesi, per cui non Le augureremo che, in ricambio alla distruzione di un gruppo vincente nel calcio, Ella non possa più gioire per una vittoria nella Formula 1, anche se, stranamente, da quando la Sua Ferrari è sponsorizzata da Tronchetti Provera (era lui alla guida di Telecom nel 2006), non fa altro che respirare il fumo dei tubi di scarico delle varie Mc Laren, Brawn GP, Red Bull.
Però penso farà cosa gradita a tutti i tifosi della Juventus, se Ella, per l’avvenire, cancellasse del tutto la parola Juventus dal suo vocabolario, e non si occupasse più delle sorti della società bianconera.
Continui pure nei suoi affari con il suo socio di riferimento Tronchetti Provera, che a quanto sappiamo, dal 2011 sarà fornitore unico di pneumatici per la F1, continui pure a lavorare per controllare Confindustria, anche mettendovi alla guida qualche altra bambola parlante, ma per favore, ci lasci in pace, è l’unico modo per dimenticare quello che ha rappresentato in questi anni!
E non faccia più auguri “cifrati” a chi guida le sorti della società bianconera.
Almeno avremo una ragione per poterti dire "grazie"!

P.S.: in tribuna d’onore, per la finale di Coppa Unicredit (ossia la Champions League 2010, sponsorizzata da Profumo, leader indiscusso del gruppo bancario e interista doc), oltre alla presenza del “garantista” Giancarlo Abete, presidente FEDERCALCIO e grande amico di Moratti, è stata notata pure la presenza di Guido Rossi, ex amministratore nerazzurro, ex presidente Telecom Italia, ex Commissario Federcalcio e vero artefice di questi quattro anni di trionfi nerazzurri.
In fondo sabato sera ha raccolto i frutti di quanto seminato nell’estate 2006, e male che fosse andata, un commissariamento UEFA con una vittoria a tavolino poteva essere sempre realizzabile.
 
 
 
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