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Post N° 5


Considerazioni sulla politica estera:Purtroppo è chiara una affinità tra centrodestra e centrosinistra. Nel 1991 con l'occupazione del Kuwait da parte dell'Iraq abbiamo assistito alla dichiarazione di guerra degli U.S.A. nei confronti di quest'ultimi; si evitò qualsiasi tipo di mediazione e si passò dalle parole ai fatti in breve tempo. L' O.N.U si limitò a leggittimare il tutto attraverso una risoluzione. Quello che è necessario sottolineare è che in pratica questo conflitto non si concluse visto che non vi fù nessun trattato di pace anzi, fino a pochi anni fà, è rimasto in vigore un pesante ambargo internazionale ai danni dell'Iraq che ne ha ulteriormente impoverito l'economia. Nel 1999 quando in Italia avevamo l'Ulivo al governo, gli U.S.A., che a quei tempi vedevano come presidente in carica Clinton, inviarono una missione di "pace" nel Kossovo per impedire i continui massacri che gli abitanti di questa regione subivano per mano del governo Jugoslavo. Questa operazione non venne decisa dall'O.N.U.  L'Italia, inizialmente col governo Prodi e successivamente con quello D'Alema, aderì alla richiesta di intervento espressa dagli Stati Uniti; solo una resa negli ultimi minuti da parte del governo Jugoslavo evitò uno scontro col nostro paese il quale era pronto addiritura ad un attacco terrestre. Attualmente siamo ancora presenti in Kosovo con un nostro contigente militare, ma pare che questo fatto abbia ormai poco rilevo visto che nessuno ne parla. Attentato alle Twin Towers di New York, il presidente degli Stati Uniti George W. Bush dichiara guerra al terrorismo. Noi condanniamo ovviamente questi attentati ma riteniamo incomprensibile la scelta del presidente Bush per due motivi: innanzitutto perchè così facendo si è in un certo senso leggittimato il terrorismo identificato come "nemico da combattere", in un secondo luogo perchè non crediamo che si possa sconfigere un nemico che in realta non esiste; i terroristi si possono trovare ovunque, non sono localizzati in un luogo certo, si è intrapresa dunque un'azione che può durare all'infinito. Tutto si sarebbe dovuto concludere con la missione americana in Afghanistan compiuta per cercare di catturare il presunto mandante Osama Bin Laden e i suoi complici. Il governo italiano (centrodestra) per l'ennesima volta venne chiamato in causa e per l'ennesima volta inviò delle truppe in appoggio agli Stati Uniti. In conclusione  (come era preedibile) i terroristi non sono stati catturati, i telebani sono stati massacrati, l'Afghanistan è ancora occupato. Come detto in precedenza la questione Iraq non si è conclusa. Nel 2003 infatti gli U.S.A. accusarono il governo iracheno di essere in possesso di armi chimiche. Dopo un breve ultimatum che intimava al presidente dell'iraq Saddam Hussein di consegnare queste armi, vi fù l'attacco il quale, anche in questo caso, non venne deciso dall'O.N.U. L'italia (centrodestra al governo) inviò delle truppe in aiuto del contingente alleato (Stati Uniti e Gran Bretagna tra i più rappresentativi). Inizialmente questa missione come si è visto era finalizzata a preventivare un eventuale attacco chimico ma, dopo poche settimane e dopo che non venne trovata nessuna traccia di queste fantomatiche armi, si trasformò in un' azione poi definita "necessaria" per liberare il popolo iracheno dal regime di Saddam, Tutte queste operazioni si sono svolte grazie ad una volontà forte degli Stati Uniti che, nel nome della libertà e della democrazia, hanno comunque coinvolto paesi (come il nostro ad esempio) costituzionalmente contrari alla guerra. La nostra politica estera è divenuta col susseguirsi degli eventi una scopiazzatura di quella americana e questo è inaccettabile; per noi la guerra è uno strumento estremo e deve essere solo l'ultima soluzione possibile. Per noi senza pace non c'è libertà. Chiediamo quindi che tutte le forze militari italiane ancora presenti in questi territori vengano ritirate in tempi strettissimi. Le amicizie e le alleanze con gli U.S.A. non sono messe in discussione ma occorre prendere iniziative urgenti per trovare soluzioni pacifiche ai conflitti in atto nell'ambito delle Nazioni Unite, che dovrebbero garantire pace e sicurezza, e che attualmente non hanno  mezzi e poteri adeguati per assolvere a questo compito.