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NO ALLE GUERRE, SI ALLA PACE.


I soldati italiani continuano a pagare con la vita il prezzo della missione in Afghanistan decisa dal governo di centrodestra e confermata dal governo Prodi che ancora non ha mantenuto neanche l'impegno del ritiro dall'Iraq. In questo contesto l'invio di nostre truppe in Libano nell'ambito dell'UNIFIL è preoccupante. I governi della repubblica hanno il dovere giuridico e politico di rispettare l'art. 11 della costituzione : "L'Italia ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie tra tutte le nazioni". Qualsiasi sia la ragione, occupare militarmente territori d'altri stati è un'azione bellica che lede il diritto alla sovranità e all'autodeterminazione dei popoli. L'Italia deve impegnarsi attivamente per difendere la pace nelle sedi opportune con le "armi" del negoziato e del dialogo.Il ritiro dal Kossovo, dall'Afghanistan e dall'Iraq è indispensabile per non rendere sempre più pesante una situazione che è hai limiti del punto di rottura.Guerra chiama guerra,                        senza pace non c'è libertà !