Nuovo Mondo

Il karma dell'Universo


“È bene applicare la nozione di karma a tutto ciò che evolve nell’Universo; non quella solitamente intesa dall’umanità, cioè di ricompensa o di resa dei conti, ma karma in quanto azione suprema promotrice dell’evoluzione.” (Serie dell’Agni Yoga, Infinito I, 310) Come ho già avuto modo di ricordare, H. Blavatsky definì l’Universo come un “aggregato di stati di coscienza”, organizzati – aggiungo io – in un insieme ordinato secondo il posto che ciascuna coscienza occupa nel Sistema Uno. In modo figurato, ho sempre immaginato questo Sistema Uno come una vasta e ordinata struttura di ruote dentate, tutte unite tra loro, senza soluzione di continuità, dalla enorme Ruota Centrale (mossa dall’Idea Primordiale) alle ruote via via più piccole (quelle delle coscienze minori). In questo modo, oltre ai movimenti che le sono propri, ogni ruota (o coscienza) a prescindere dal posto che occupa, può sicuramente derivare il proprio moto da quello della Ruota Centrale, quale che sia la distanza da essa e, al tempo stesso, trasmetterlo a quelle che le sono immediatamente susseguenti. Se questa immagine è in grado di evocare in chi legge un’idea più compiuta di quello che è (o potrebbe essere) il Tutto del quale siamo parte, allora sarà più semplice comprendere come tutto ciò che esiste sottostà alle medesime leggi, bene inteso con le dovute distinzioni in quanto ad espansione di coscienza.Ne consegue che, quando nel brano proposto si afferma che “è bene applicare la nozione di karma a tutto ciò che evolve nell’Universo”, si intende proprio quello che c’è scritto: l’intero Universo – che è la somma delle parti – è in evoluzione e, conseguentemente, è soggetto alla stessa Legge di Causa ed Effetto! Anzi, ad essere più precisi, siamo noi esseri umani ad essere soggetti alla stessa Legge da cui Esso è governato! Lo ripeto: con le dovute distinzioni che derivano dal posto occupato nel Tutto!In altre parole, le Leggi che possiamo osservare e studiare per l’uomo, devono necessariamente essere diluizioni delle Leggi che reggono l’Universo che ci contiene, l’Insieme Uno, e, di conseguenza, essere applicabili anche a tutto ciò che, assieme a noi, vi è contenuto.Questo pensiero ci permette di intravedere almeno due buone notizie: che non esiste divisione tra l’Uno e le Sue parti, se non quella che le parti sentono (o ritengono) esserci, e che esistono Leggi di Natura universali, che si esplicano in modo differente sui vari livelli di manifestazione. Dunque, anche il karma rientra tra queste.  A mio giudizio va sottolineato ancora una volta che il karma coadiuva all’evoluzione, ciò che il brano ci ricorda con le parole “azione suprema promotrice dell’evoluzione”. La Legge del Karma può essere considerata alla stregua di un Maestro in grado di ricondurre nei giusti binari chiunque ne fuoriesca, compreso il Tutto! L’ho già detto e lo ripeto: la funzione del karma non è quella di ferirci e/o farci soffrire! È, a tutti gli effetti, una Legge di Vita: ad ogni azione corrisponde una reazione! Se, per fare un esempio, dovendomi recare da Roma a Milano imbocco l’autostrada in senso contrario e, invece delle solite 6 ore impiego un paio di giorni, non posso prendermela con nessuno! Ecco, sulla base di questo esempio il karma può essere visto come lo svincolo che ci permette di riprendere la giusta via, o il cartello che ci indica la direzione da seguire.In ultima analisi, questa Legge rappresenta la mano dell’Uno che ci conduce verso casa, al tempo stesso segnando la Via lungo la quale si muove l’evoluzione del Tutto.Pensieri di Luce.