Nuovo Mondo

Santi e peccatori


Sono più che certo del fatto che chiunque studi e segua in qualche misura l’Insegnamento, si trovi pressoché quotidianamente a “fare i conti” con se stesso o, come si usa dire, con la propria coscienza.Certo, questa è una caratteristica che accomuna tutti gli esseri umani; ma quando il “termine di paragone” con cui ci si confronta è rappresentato dai precetti dell’Insegnamento, il quadro che se ne ricava può essere difficile da gestire e, soprattutto, da sostenere.Infatti, un conto è confrontarsi con la “morale”, così come comunemente intesa e vissuta nella società, forti dei mille piccoli e grandi stratagemmi che noi esseri umani adottiamo per sopravviverle, per lo più illusorie scuse ben confezionate; altra cosa è misurare i propri comportamenti, la propria esistenza con precetti che non lasciano spazio ad interpretazioni, indicandoci una via ed intimandoci di seguirla con tutto il cuore, cioè senza compromessi!Il rischio, come è facilmente intuibile e comprensibile, è quello di “buttarci giù”, cioè di cadere vittime della frustrazione; in alcuni casi, la terribile conseguenza di tale stato d’animo può essere quella di “abbandonare” il cammino, sentendoci inadeguati rispetto a quanto richiesto e/o non in possesso delle qualità necessarie per affrontare il Sentiero. Che poi, volendo toccare brevemente l’argomento, è esattamente quanto si augurano coloro che, nell’ombra, tramano contro l’evoluzione “spirituale” dell’Umanità Una!E dunque, cosa fare? Come reagire? Dovremmo forse aspettare di diventare “santi” prima di poterci sentire davvero in grado di collaborare alla realizzazione del Piano sulla Terra? Poiché di questo stiamo parlando! Ciascuna/o di noi è pienamente responsabile della quota di Umanità che le/gli è affidata in modo diretto: se stessa/o! Così come lavorare al proprio giardino abbellisce l’insieme del panorama del quale esso fa parte, lavorare alla costruzione del proprio carattere accresce il livello di consapevolezza del tutto, dell’Umanità Una, di cui siamo un atomo!Dice la Blavatsky: “Niente, pertanto, può colpire una nazione o un uomo senza colpire tutte le altre nazioni e tutti gli altri uomini. Questo è tanto certo ed ovvio, quanto lo è il fatto che un sasso gettato in uno stagno metterà in moto, prima o poi, ogni singola goccia d’acqua in esso contenuta”. (La Chiave della Teosofia, 52)Se poi al lavoro “diretto” a noi stessi aggiungiamo anche una qualunque altra forma di Servizio rivolta ad altri, ecco che siamo certi di aver iniziato a porre i piedi sul Sentiero e di averne iniziato a percorrere i primi… “metri”.Dunque, anziché aspettare di sentirci “adeguati” a prestare la nostra collaborazione, preoccupiamoci di fare ciò che sentiamo giusto e procediamo con fiducia! Così come nei bimbi che “giocano” a fare lezione e/o a costruire case ci sono gli insegnanti e gli ingegneri di domani, così nei cuori di coloro che si impegnano nel servire e nel lavorare al proprio sviluppo è presente la prima, tenue fiammella del fuoco che, un giorno, riscalderà molti altri cuori!Come è ovvio che sia, dobbiamo comunque impegnarci nel riconoscere i nostri limiti, “scoprendoli” se necessario e comprendendoli a fondo, confrontandoci con essi, senza timore di rimanerne schiacciati! Per quanto mi riguarda, posso affermare senza ombra di dubbio che il vero lavoro su se stessi lo si compie non pensando a se stessi! In altre parole, nel momento in cui ci si impegna a studiare e far propri i precetti dell’Insegnamento, a meditare in modo “attivo” e, soprattutto, a servire come e quanto meglio si può, si sta di fatto lavorando al proprio sviluppo senza, però, essere concentrati su di esso!Lo so che può sembrare strano e folle – una “scempiaggine”, come una persona ha sottolineato di recente qui su Facebook – ma è esattamente così! È uno degli assiomi dell’Insegnamento!Del resto, se così non fosse, risulterebbe difficile dare credito (e senso!) alle seguenti affermazioni: “Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la propria vita per amor mio, la salverà. Infatti, che serve all'uomo guadagnare tutto il mondo, se poi perde o rovina se stesso?” (Lc 9: 24)Un’altra piccola considerazione. Quando si costruisce una cosa, una qualsiasi cosa, c’è bisogno del lavoro di tutte/i coloro che, in un modo o in un altro, possano apportare il proprio contributo… anche di chi si preoccupi di preparare un caffè per coloro che stanno lavorando al progetto e lo stanno realizzando.Con tutto il rispetto che nutro per i Maestri, mi sentirei enormemente realizzato se potessi preparare Loro il caffè mentre fossero riuniti in una stanza attigua, intenti a prendere decisioni circa il futuro dell’Umanità! Lo ripeto con enfasi: mi sentirei enormemente realizzato! E voi?Dunque, non facciamo l’errore di “buttarci giù”! Nel peccatore di oggi, c’è il santo di domani! È una realtà indiscutibile, che deve essere la nostra forza, il nostro coraggio, il nostro sprone a non mollare, a non lasciarci affossare dalle piccole sub personalità, come Assagioli definiva le mille maschere di cui ci rivestiamo nel “giocare” i diversi ruoli che la vita ci richiede! Proseguiamo e doniamo tutto ciò che possiamo donare, per quanto piccolo possa essere (o sembrarci!), certi che raggiungeremo l’obiettivo, poiché così è scritto!E se ci viene richiesto di preoccuparci di preparare il caffè… beh, sentiamoci orgogliosi del fatto di poterlo fare!Vi abbraccio, con Amore fraterno, e vi invio pensieri di Luce!Vi aspettiamo su Facebook!Chiedete l’amicizia a “Nuovo Mondo”: http://www.facebook.com/nuovo.mondo.3Cliccate “mi piace” sulla nostra pagina: http://www.facebook.com/pages/Nuovo-Mondo/348938808469315