Oi Dialogoi

Post N° 4


Cara Chiara,la storia di questo tizio non la conoscevo. Ne avevo sentito parlare come una leggenda metropolitana da blog, ma non sapevo se fosse vero. Il blog, come tutte le forme di scrittura è l'espressione di un egocentrismo cosmico, pensieri e follie, un pò a metà tra il Leopardi e Zelig. Tutti quelli che sono qui, cercano qualcosa, qualcuno comprensione, qualcuno solo delle persone a cui sentirsi vicino, altri ancora cercano un pò di allegria per le proprie giornate vuote. Mille altre cose cercano. Anche il tipo del blog suicida, anche lui cercava qualcosa. Forse qualcuno che gli desse una ragione per andare avanti, forse solo protagonismo, forse vendetta (per lasciare rimorsi e/o rimpianti in chi non è riuscito a salvarlo). Chissà cosa cercava. Ma sai dov'è l'errore? Che il blog non è LA SOLUZIONE, è solo un tavolino dove poggiare le proprie carte, guardarle, metterle in ordine e dar loro un senso. Nessuno può darti la soluzione di niente, la soluzione sei tu, e solo tu puoi tirarla fuori. Il confronto costruttivo può essere utile solo perchè ogni persona ti regala una sfaccettatura per guardarti dentro, ma niente di più.Questo mi porta ancora a pensare:ma perchè le persone questo non lo sentono? Cosa porta gente con una grande intelligenza, dei talenti, attitudini, passioni ad essere così aride con se stesse? Perchè è così facile accettare una soluzione che viene da fuori mentre è estenuante cercarne una che viene da dentro? Quali sono i limiti dell'introspezione? E perchè è così faticoso fare i conti col passato? Non è proprio la memoria il primo dei grandi doni della mente? Senza memoria saremmo come le marionette del teatro: qualunque forza superiore potrebbe usarci a suo piacere. Invece siamo stati dotati (da Dio o dalla natura, come preferisci) della possibilità di ricordare, di trattenere le cose, di elaborarle e di non perdere mai gli insegnamenti della vita. E' meraviglioso!Ecco a cosa serve il mio blog: a non perdere gli istanti.Ti abbraccio forte forte,Simona