sapete...vorrei proprio andare in via margutta in pausa pranzo...so che non è possibile per problemi logistici (un'ora di pausa...farei in tempo a fare toccata e fuga...)....ma quanto mi piacerebbe.chi la conosce sa quanto sia affascinante, quanto sia accogliente con i suoi negozietti di artigianato e le sue gallerie d'arte. con l'albero di fico che noncurante del traffico, dello smog, del caos delle via vicine, dei taxi e delle moto...sta lì...fiero, silenzioso. quasi muto racconta la storia di una via fuori dal tempo. ed i lampioncini, ancora attaccati ai muri dei palazzi....con il loro ferro battuto e la loro luce discreta, che di sera quasi avvolge tutto in un'atmosfera di magia...luci che quasi di soppiatto rendono incredibilmente "dolce" quella via... avvolgono in un tenero abbraccio che ha il sapore del passato, della dolce vita, della guerra...e lasciano fuori il nostro agitato, irrequieto, presente, fatto di orologi, cellulari, agende, tassametri, traffico, taxi, carte di credito....in via margutta si passeggia in un tempo fuori dal tempo. in un contesto incantato e muto. tra palazzi che raccontano storie di ragazzi, di berretti a quadretti calati sul viso, di fanciulle strette nei loro corpetti e avvolte da gonne di pizzo, poi nude modelle negli studi di pittori.un tempo di carrozze a cavalli, di giardini e tavoli in penombra.un tempo in cui la luna ancora illumina tutto con i suoi fili d'argento.ecco...ecco perchè vorrei tanto andarci...
OGGI VORREI...VIA MARGUTTA
sapete...vorrei proprio andare in via margutta in pausa pranzo...so che non è possibile per problemi logistici (un'ora di pausa...farei in tempo a fare toccata e fuga...)....ma quanto mi piacerebbe.chi la conosce sa quanto sia affascinante, quanto sia accogliente con i suoi negozietti di artigianato e le sue gallerie d'arte. con l'albero di fico che noncurante del traffico, dello smog, del caos delle via vicine, dei taxi e delle moto...sta lì...fiero, silenzioso. quasi muto racconta la storia di una via fuori dal tempo. ed i lampioncini, ancora attaccati ai muri dei palazzi....con il loro ferro battuto e la loro luce discreta, che di sera quasi avvolge tutto in un'atmosfera di magia...luci che quasi di soppiatto rendono incredibilmente "dolce" quella via... avvolgono in un tenero abbraccio che ha il sapore del passato, della dolce vita, della guerra...e lasciano fuori il nostro agitato, irrequieto, presente, fatto di orologi, cellulari, agende, tassametri, traffico, taxi, carte di credito....in via margutta si passeggia in un tempo fuori dal tempo. in un contesto incantato e muto. tra palazzi che raccontano storie di ragazzi, di berretti a quadretti calati sul viso, di fanciulle strette nei loro corpetti e avvolte da gonne di pizzo, poi nude modelle negli studi di pittori.un tempo di carrozze a cavalli, di giardini e tavoli in penombra.un tempo in cui la luna ancora illumina tutto con i suoi fili d'argento.ecco...ecco perchè vorrei tanto andarci...