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Alla volta del cielo

Post n°33 pubblicato il 12 Maggio 2013 da fenice1963

 

 

La mia stella polare:

mia madre

 

 

Ti guardo dormire, beata come un angioletto e il mio cuore si riempie d'amore. Di amore e di orgoglio. Stai crescendo e diventi ogni giorno più bella. Sul tuo visetto di bimba si riflettono i sogni che probabilmente stai facendo. Ti voglio bene. Ti carezzo senza sfiorarti, solo con lo sguardo perchè non voglio turbare il tuo sonno. Sei bella come il sole. Sei splendida come il sole.

 

 

Sei la vita che si rinnova. Sei la mia vita.

 

 

Tra un po', amor mio, dovrò svegliarti e toglierti da questo lettino confortevole per portarti lontano, ma non molto. Non avremo il tempo di raccogliere i tuoi giocattoli, potrai portare con te solo la tua bambola Speranza detta Pistacchia.

 

 

Dovrò trovare parole adatte e dolci, parole che potranno confortarti, rassicurarti. Vorrei poter evitare tutto questo ma non so come, amore mio. Probabilmente non capirai questa mia scelta, non ancora, ma un giorno, forse...sei così piccola per poter capire, così legata al tuo papà...

Dobbiamo andare via. Lasciare questa casa dove sei sbocciata, come un fiore nel suo campo.

 

 

 

 

Ti sveglierò con un bacio e le mie lacrime saranno la rugiada del mattino.

 

 

Fiorellino, sarò per te una stella polare, come lo è stata per me la mia mamma. Nel buio delle mie notti, prive pure dei sogni che stai facendo tu, la stella polare era lei: mia madre.

L'ho vista invecchiare giorno dopo giorno. Mio padre non c'era mai. L'unico mio punto di riferimento, proprio come la stella polare, era lei.

Quando le piccole o grandi contrarietà della vita mi toccavano, mi facevano piangere, mi addoloravano profondamente, le sue braccia accoglienti erano sempre aperte.

 

Per me, c'era sempre! Non ti nego, piccola, che per me ho sognato un futuro diverso.

Forse proprio a causa della mancanza di un padre, nel senso della mancanza di un valido punto di riferimento maschile, ho cercato determinate qualità nell'uomo con cui avrei dovuto condividere la mia vita. Le sue premure e attenzioni mi davano sicurezza, quella sicurezza da sempre cercata in un padre che non era invece in grado di darmela.

Poi le cose sono cominciate a cambiare. Io stessa sono cambiata senza che me ne rendessi pienamente conto. Quando ho realizzato che le sicurezze dovevo cercarle dentro di me e che lì le avrei trovate, tuo padre non ha saputo comprendere e condividere questa mia crescita personale.

 

 

 

 

 

 

 

Ti scrivo questa lettera che per il momento non leggerai, ma lo faccio con la speranza che le parole che sto cercando disperatamente di trovare per te possano in qualche modo, se non colmare un vuoto, renderti conto di quel vuoto. Non sai quanto vorrei evitarti, piccola mia, di dover crescere lontano da un papà che adori. Forse non ci saranno parole adeguate a farti accettare questa realtà e dovrò consolare i tuoi pianti, tentare di colmare vuoti incolmabili, riflettere incessantemente luce perchè tu possa crescere comunque serenamente.

Ho tanta paura e sto rimandando il momento del risveglio.

Non sarà una mattina come un'altra, tesoro. Domani non saremo più qui e la vita che mi si prospetta mi spaventa terribilmente.

Ho dentro al cuore tutta l'amarezza per quello che avrebbe potuto essere e non è stato, per quello per cui ho lottato senza riuscire a conquistare.

La mia favola, come quella di mia madre, si è spezzata e, con la morte nel cuore,guardo i cocci di un matrimonio finito. Uno dei tanti, ma era il mio.

 

 

 

Ci avevo creduto!

Li raccolgo questi cocci e dovrò gettarli via, così come dovrò gettarmi alle spalle il passato e quello che avevo progettato per il futuro. Bisogna essere forti e capaci di riformulare progetti e speranze. Ma non oggi, piccola mia. Oggi mi ritrovo a fare i conti con quello che avverto come un fallimento personale e mi sento a pezzi.

Ho il cuore infranto e vorrei abbracciarti forte forte e farti sentire quanto ti amo. Ma vorrei essere stretta anch'io da braccia materne e forse vorrei piangere come una bambina.

 

 

 

Ricordo l'odore di mia madre e la morbidezza del suo seno su cui poggiavo la testa bagnandole il vestito a fiori blu.

 

 

La mia mamma, la mia stella! Ho nostalgia di lei, delle sue parole che mi entravano dritte al cuore. Ho nostalgia del mio nome sulle sue labbra.

 

 

Forse torneremo da lei, angelo mio. Ti mostrerò la cameretta di quando ero piccola e potrai toccare giocattoli che non sono mai stati buttati via.

 

 

I tuoi purtroppo non possiamo prenderli. Dobbiamo andar via prima che tuo padre ritorni.

Sì, hai capito bene, tesoro, è una fuga la nostra.

Purtroppo il tuo papà non è più la persona gentile e premurosa che sapeva coccolarci e farci sentire una principessa e una regina. Forse non ti dirò mai da cosa realmente fuggiamo e dovrò pagare questo mio silenzio col tuo risentimento. E' però una scelta che mi impone il mio cuore di madre.

 

 

Sappi solo che ti voglio bene, un mondo di bene! 

E sono le voci di chi mi vuole bene che sento dal profondo del cuore. Quella di mia sorella Nana, e quella dolce di mia madre che mi dicono di andare, ma io indugio ancora un po'.

 

 

Ti sei mossa nel sonno e sembrava quasi stessi per svegliarti, ma con una smorfietta del viso hai ripreso il tuo sogno.

Forse crescerai più in fretta e ti potrò dire, tra non molto, che le madri spesso non sanno agire per il meglio e possono sbagliare. Potrò dirti tante cose, sperando di raggiungere il tuo cuore e ottenere un perdono.

Ma non potrò dirti la verità. Questa ti potrebbe fare troppo male e io non potrò sopportarlo. Preferisco che pensi di me anche le cose peggiori che si possano pensare di una madre, ma non ti metterò mai contro un padre che ami così tanto. E' già troppo privartene, tesoro, perchè possa anche distruggere il suo ricordo. Lui per te continuerà ad essere il tuo eroe ed io, ai tuoi occhi, sarò la madre che te ne ha allontanato.

Un perchè lo troverò ma non sarà mai quello vero.

Non sempre si ha diritto alla verità, non quando questa può far male, tanto da distruggere una vita giovane come la tua.

 

La tua preziosa vita è ora nelle mie mani e ti giuro che ne avrò cura, fino all'annientamento totale della mia.

Ti devo tutto, amore. Dal momento che ti ho concepita, ti devo davvero tutto.

Adesso perdonami, piccola. Ti devo svegliare.

 

 

 

 

 

 

La lettera a mia figlia risale a molti anni addietro, anni difficili, anni di sofferenza, di pianto, di fatica ma anche anni di rinascita...

E tu sempre lì, mamma...

alta nel cielo,

stella tra le stelle.

Ti stai spegnendo lentamente

e mai avrei immaginato

che potesse accadere così...

Non apri più nemmeno gli occhi

e sussurri appena il mio nome.

Sei diventata esile

magra

cartapesta

e... stai scomparendo.

Mi mancherai, mamma.

Ti voglio tanto bene.

Spero di riuscire ad essere lì in tempo

in tempo perchè sia l'ultima cosa che ti avrò detto.

Ti voglio tanto tanto bene, mamma!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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